Silenzio social per i giocatori del Cagliari dopo la partita contro il Venezia, un pareggio per 0-0 insufficiente per conquistare la salvezza ed evitare la retrocessione in Serie B.

Qualcuno, però, ha deciso di rompere quel silenzio, affidando al proprio profilo pensieri e riflessioni.

L’ultimo a farlo è stato Luca Ceppitelli, con un lungo post su Instagram: “Sono passati diversi giorni, l’amarezza è ancora tanta, è stato davvero difficile accettare e metabolizzare il non essere riusciti a portare a termine il nostro obiettivo”, scrive il difensore. Aggiungendo: “Difficile perché abbiamo cercato fino all’ultimo, utilizzando ogni energia mentale e fisica, di raddrizzare un’annata complicata nella quale purtroppo si sono fatti troppi errori. Ora è il momento però di guardare avanti, di rialzarci come abbiamo fatto tante volte”.

"Non so personalmente cosa sarà del mio futuro – aggiunge Ceppitelli – ma di una cosa sono certo, che il Cagliari tornerà presto nella massima serie, quella che gli compete, e che il popolo rossoblu tornerà a gioire per le sue vittorie come tanto merita”. E conclude: “Ad maiora, sempre Forza Casteddu!”.

Come detto, quasi nessuno tra i rossoblù, in questi giorni, ha avuto il desiderio e la voglia di commentare il deludente finale di stagione.

Oltre a Ceppitelli, lo ha fatto Andrea Carboni: “Nel 2015 facevo il raccattapalle – ha scritto il difensore, anch’egli su Instagram – , vedevo i calciatori della prima squadra piangere per la retrocessione e non capivo realmente cosa significasse. Domenica sera quando l’arbitro ha fischiato tre volte mi è caduto il mondo addosso. Siamo retrocessi nel modo più atroce…”.

"E no – scrive ancora Carboni – , non si è mai pronti per una delusione simile. Una cosa è certa, abbiamo sempre provato a dare il 100% per il Cagliari e i suoi tifosi. Ci abbiamo creduto, abbiamo fallito, ma siamo sempre rimasti uniti e per questo sono e sarò sempre orgoglioso dei miei compagni”.

Il futuro? “Lo sport – conclude Carboni - insegna che si cade e ci si rialza da uomini. E ora da uomini dobbiamo reagire, calciatori e tifosi. Perché abbiamo commesso errori ma Cagliari e la Sardegna meritano la Serie A. E sono convinto che ritorneranno al loro posto”.

(Unioneonline/l.f.)

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