Chi sale

Gamba, polmoni, tanta di quella grinta, tenacia, ma anche qualità nelle giocate. È stato a dir poco esplosivo l’impatto di Sulemana, che insieme a Makoumbou rappresenta già l’anima del Cagliari. Di rabbia, di prepotenza, di astuzia. Impressionante davvero la veemenza (ma anche la facilità) con cui sradica il pallone dai piedi dell’avversario e lo rimette al servizio dei compagni. È stato il primo acquisto dopo la promozione, è passato quasi in sordina considerata forse l’età, ma si è rivelato subito fondamentale per gli equilibri della squadra. Vent’anni solo sulla carta. Già aveva collezionato diciassette presenze in Serie A con il Verona (dove già lo rimpiangono), ha una personalità forte e non ha paura del pericolo. L’avventura in rossoblù può diventare il suo grande trampolino di lancio, e questo lui lo sa bene.

Chi scende

Lo stesso Ranieri sapeva di non poter pretendere troppo da lui. Ci ha provato comunque, anche per consentirgli di mettere ulteriore minutaggio nelle gambe e affinare il feeling con i compagni in partita (che è tutta un’altra cosa rispetto agli allenamenti). Quando è entrato, al 61’, Shomurodov ha dimostrato di essere ancora indietro dal punto di vista atletico. Ha iniziato la preparazione solo nell’ultima settimana di ritiro in Val d’Aosta dove, tra l’altro, è arrivato arrugginito dalle vacanze e - considerata anche la struttura fisica - deve ancora carburare. Bruciato spesso in velocità dell’avversario, ha provato inutilmente a farsi largo in area senza mai cercare la porta. Tempo al tempo.

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