«Ho già chiesto scusa e sono pentito di quello che ho fatto. Ma non ho esercitato nessun tipo di violenza: solo un piccolo scappellotto e una spinta al loro allenatore, che comunque mi ha provocato, prima e dopo la mia espulsione. Immediatamente dopo sono stato barbaramente percosso in campo e fuori. Da tesserati della Lanteri e da vari genitori. Trascinato a terra e preso a calci e pugni. Porto ancora i segni e ho il collare. Sono stato un giorno al pronto soccorso e ho intenzione di querelare la Lanteri per il grave trattamento ricevuto».

Sono le parole odierne di Riccardo Bruno, 40 anni di Berchidda, ex giocatore dell'Olbia e allenatore dei giovanissimi dell'Ozierese. Ieri mattina, a Sassari, ad inizio secondo tempo della partita giovanissimi Lanteri - Ozierese è stato espulso dall'arbitro, per proteste e uscite continue dall'area tecnica, sul risultato di 3-2 in favore della sua squadra. Mentre si dirigeva fuori dal terreno di gioco il fattaccio: il colpo presso la panchina all'allenatore della Lanteri Alessio Carta e il gran parapiglia che ne è conseguito. Con l'allenatore dell'Ozierese che ha avuto la peggio. La partita è stata sospesa. E sono divampate vibranti polemiche. L'allenatore della Lanteri ha ricevuto la solidarietà di tutti gli addetti ai lavori e non ha reagito al colpo subito dal collega. Ribatte anche le accuse di provocazione. «Non è vero nulla, provocare non è mio carattere - precisa Carta -. Io sono stato aggredito dal signor Bruno senza motivo. Questa è la verità. Mi hanno persino dato 5 giorni di cure».

Riccardo Bruno in via cautelativa (in attesa di accertamenti) è stato sospeso da ogni incarico dall'Ozierese, società di grandi tradizioni calcistiche. La società Lanteri, anch'essa fortemente radicata nel territorio, invece «condanna l'episodio di violenza e si appella alla giustizia sportiva». Sui gravi fatti di ieri è in corso un'indagine della polizia di Sassari, che avrebbe a disposizione anche di alcuni filmati sull'accaduto. 
 

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