"Insufficiente il 25% degli spettatori”, società di basket sul piede di guerra dopo il decreto Covid
La Dinamo perderebbe 800 mila euro di incassi per il solo campionato
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I club della massima serie sono sul piede di guerra. Il decreto legge che ha fissato la capienza massima al 25% per i palazzetti è una sciagura per il basket, dove a parte le ricche Milano, Virtus Bologna e Venezia, le altre società hanno nei ricavi da abbonamenti e biglietti una consistente fetta del budget. Senza dimenticare l'impossibilità di fare a queste condizioni una seria campagna di abbonamenti.
Basti l'esempio della Dinamo che va quasi sempre ben oltre il 90% come capacità di riempimento del PalaSerradimigni. Nel campionato 2018/19 ha incassato un milione e 141 mila euro, senza considerare gli incassi delle coppe europee.
Ebbene, fare un'altra stagione rinunciando al 75% degli incassi significherebbe avere quasi 800 mila euro in meno, che andrebbero a sommarsi alle perdite della stagione passata (almeno un milione e 300 mila euro tra campionato e coppe) e a quelle della stagione 2019/20 interrotta per Covid (almeno mezzo milione di euro).
Il presidente della Legabasket Umberto Gandini osserva: “Dopo vaccini e green pass non possiamo avere questa quota di riempimento. Così significa portare il basket a un drastico ridimensionamento”.
Il problema verrà affrontato lunedì nell'assemblea della Legabasket. Va detto che la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali è favorevole a un inizio di stagione con i palazzetti che ospitano il 50% dei tifosi.