Balata: “Cagliari, la serie B si vince con il sacrificio”
Il presidente sardo della Lega che ospiterà i rossoblù presenta la realtà cadetta e i progetti per i territoriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fa l’avvocato a Roma, ma ha la Sardegna nel cuore. Originario di Calangianus, Mauro Balata, presidente della Lega B, si è ritrovato il Cagliari in casa. E, nonostante il ruolo super partes, spiega in esclusiva agli sportivi sardi come è cresciuto il campionato cadetto e i valori necessari per vincerlo.
Presidente Balata, la prossima Serie B accoglierà anche i rossoblù. Quali saranno le ricadute per la Lega che rappresenta?
«Sicuramente positive, considerando il blasone e la storia di una società come il Cagliari, con una tifoseria ricca di passione e con un legame viscerale e indissolubile con tutta la Sardegna. Valori forti, questi, che si coniugano con quelli della Lega e che produrranno ulteriori benefici al nostro campionato».
Rispetto all’ultima retrocessione i tifosi sardi troveranno una B molto più competitiva, giusto? Ce la presenti.
«Tra le tante cose realizzate possiamo citare la crescita sotto il profilo tecnico, essendo diventato un campionato di altissimo livello e di riferimento per tutto il sistema calcistico italiano; l’internazionalizzazione del nostro prodotto, visibile in 40 Paesi, che ci ha consentito di rendere fruibili le partite delle nostre società anche ai grandi cluster di tifosi italiani all’estero e non solo; la straordinaria innovazione tecnologica con l’adozione di nuovi strumenti come il Var, la goal-line camera, l’utilizzo di droni e corner-cam, l’innovativo sistema utilizzato per la prima volta in Italia con telecamere poste all’interno delle bandierine, e la tecnologia speciale 4k Hdr nativo, la migliore oggi disponibile sul panorama della produzione televisiva, con una definizione d’immagine e colori paragonabili all’occhio umano».
Tutto ciò in cosa si è tradotto?
«In una notevole valorizzazione del nostro prodotto che consente di offrire allo spettatore una visione e un’esperienza nuova. Siamo dunque diventati uno dei primissimi campionati, se non il primo campionato di seconda divisione a livello europeo, e tutto ciò è certificato da quanto riportato alcuni mesi fa dal maggior portale di economia calcistico-sportiva del mondo “SportBusiness” che ci ha definito il “vero successo a sorpresa del calcio europeo”. Non dimentichiamo mai, però, che tutto ciò accade in un quadro generale caratterizzato da incertezza, crisi economica e con tutti i riflessi negativi legati alle conseguenze della pandemia».
Oltre al Cagliari, ci saranno Bari, Palermo, Parma, Venezia, Brescia, Perugia, giusto per citare qualche club di punta. In questo senso, sarà una sorta di Serie A2?
«Come dicevo prima, il nostro campionato è diventato straordinariamente competitivo e attrattivo, con un parterre di società di altissimo e primissimo livello e con una storia formidabile alle spalle che garantiscono un ulteriore upgrade al nostro prodotto».
Domanda scontata, considerato che lei è il padrone di casa: come si risale?
«Da noi sono fondamentali valori quali il sacrificio, il lavoro quotidiano, la capacità di affrontare e superare le difficoltà uniti e quella di lanciare i migliori giovani talenti del nostro calcio che da noi trovano gli stimoli e le condizioni per affermarsi e mostrarsi al grandissimo pubblico».
C’è già il Var, ma quali saranno le novità della stagione che inizierà in agosto?
«Stiamo continuamente lavorando per consolidare e, laddove possibile, implementare i nostri obiettivi e le nostre strategie. In particolare, stiamo studiando innovativi approcci rivolti alle giovanissime generazioni, che già hanno fatto registrare un grande interesse nei confronti del nostro campionato, con nuove regole di ingaggio. I giovani vivono una realtà estremamente rapida e dinamica per cui siamo impegnati al fine di ottimizzare l’esperienza di fruizione, anche digitale, sulle properties sportive con la generazione di contenuti innovativi e con nuovi presidi sulle piattaforme per incrementare la fan experience ed accrescere la fan engagement».
Quello cadetto, sul campo, è soprattutto il campionato dei giovani. Ritiene che l’appello del ct Mancini per un maggiore ricorso alla linea verde possa imprimere nuovo slancio al sistema?
«Certamente. I giovani più dotati tecnicamente e con qualità anche morali già strutturate trovano nel campionato di Serie BKT il miglior palcoscenico per giocare e mettersi in mostra. La Lega B e le nostre associate hanno obiettivi ambiziosi legati all’italianità, all’identità e alla crescita del talento. Gli sforzi e i sacrifici profusi sono strategici e fondamentali per la crescita ed il futuro di tutto il sistema calcistico nazionale. È uno sforzo che però deve essere finalmente premiato e supportato da tutti i soggetti coinvolti ed interessati da quello che dovrebbe essere l’obiettivo finale comune, cioè il recupero di un livello di competitività che ci consenta di riportare il calcio italiano ai vertici del calcio europeo e mondiale».
Il suo rapporto con la Sardegna è conosciuto, anche sul fronte benefico. Quali saranno le iniziative che la Lega B ha in serbo per l’Isola?
«Su questo tema siamo costantemente impegnati. Penso, per esempio, al progetto di responsabilità sociale “Fattore campo”, promosso dalla Lega B e dal title sponsor del campionato, BKT, attraverso cui anche il Cagliari concorrerà la prossima stagione per donare nuovi spazi di gioco nelle 20 città delle nostre associate. Si è scelto, quindi, di investire in progetti di ristrutturazione o riqualificazione di spazi dedicati allo sport e al tempo libero».
Come agirete?
«Per ogni territorio verrà individuato un progetto, in accordo con le Amministrazioni comunali, e i tifosi, partecipando al concorso ufficiale del campionato di Serie BKT, “BKT Premia”, sanciranno quelli che verranno realizzati al termine della stagione 2022/2023. Ogni volta che un tifoso parteciperà al concorso, farà acquisire punti nella classifica alla sua squadra del cuore. Proprio come in un campionato regolare, i tifosi saranno coinvolti per far vincere la propria città grazie alla loro partecipazione. A ulteriore dimostrazione del legame col territorio sardo, mi fa piacere ricordare come nel dicembre 2020 ci siamo schierati a fianco della Fondazione Carlo Enrico Giulini a sostegno del progetto “Musica e Lettura…siamo parte della cura” per l’ospedale Microcitemico di Cagliari. Abbiamo permesso a oltre 500 pazienti di età compresa fra 0 e 26 anni affetti da patologie di essere affiancati nelle vari fasi del percorso terapeutico attraverso tecniche quali la musicoterapia e la psicolettura. Penso anche al Comune di Santu Lussurgiu, colpito da gravi incendi nell’agosto dello scorso anno. Come Lega B abbiamo manifestato la nostra solidarietà, anche con iniziative concrete, e donato palloni ai bambini del territorio».
Ha un messaggio da lanciare agli sportivi sardi?
«Sono nato in questa terra e quindi legatissimo a quelli che sono i valori della Sardegna e può immaginare quanto io sia felice di accogliere nel nostro campionato la comunità di tifosi di questa straordinaria Isola. Un’Isola che merita molte attenzioni in ogni ambito».
Lorenzo Piras