Il Tribunale federale della Lega nazionale dilettanti ha prosciolto il presidente del Carbonia Stefano Canu e il Carbonia stesso per responsabilità oggettiva dalle accuse inerenti la falsificazione di una firma su un documento che recava la sigla di un socio fondatore, Gianni Mannai.

Secondo il giudice, se anche la firma fosse stata apocrifa (ma il Tribunale sostiene di non averlo potuto dimostrare), la acclarata prassi di apporre firme per conto di altri «non poteva non essere nota» anche a chi ha presentato la segnalazione.

In ultima analisi, sostengono i giudici, la condotta «si potrebbe anche definire ingenua, ma comunque priva di offensività per chicchessia». Il Procuratore aveva chiesto sei mesi di inibizione per Canu e 800 euro di multa al Carbonia. Richieste respinte.

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