Tore Colombu e una vita dedicata alla palla a spicchi
La scintilla scoccò nei campi dell’Oratorio di Terralba, dove fu tra i precursori della disciplina. Era il 1970 quando iniziò quell’amore così grandePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Che sia minibasket, giovanili o prima squadra, questo non conta. A Terralba, e non solo, nel mondo della pallacanestro, è un’istituzione. Ha insegnato a intere generazione come far canestro e continua a farlo dopo quasi 50 anni. Parliamo di Salvatore Colombu, per tutti “Tore”, coach di basket e di vita, quest’anno protagonista, sempre con la Saab Terralba, in Promozione e nei tornei giovanili.
Correva l’anno. La scintilla scoccò nei campi dell’Oratorio di Terralba, dove Colombu fu tra i precursori della disciplina. Era il 1970 quando iniziò quell’amore così grande. “Prima – commenta Colombu – frequentavo una palestra nel quale era presente un canestro. Là una palla cominciò là a rotolare e tutto iniziò lì. In seguito trovarono spazio 2 canestri all’Oratorio e partimmo con il primo gruppo. Il prete mi diede pure le chiavi del campetto”. La tessera da allenatore (n. 009107), ottenuta dopo il corso con coach Franco Carpineti, e primo campionato con il Terralba nel 1976/77, sempre all’Oratorio. Dopo un anno il trasloco negli spazi di via Roma, all’aperto. “Sì, e pur vincendo i vari campionati di Promozione – prosegue – non potevamo fare la Serie D, perché serviva il campo al chiuso, arrivato nel 1984”. Inizialmente il doppio ruolo da giocatore/allenatore, poi la scelta di stare solo in panchina, a quasi 30 anni.
La carriera. A Terralba ha legato gran parte della sua “vita cestistica”. A cavallo degli anni Ottanta vince i campionati “zonali” con le formazioni “Ragazzi” e “Allievi”, sbarcando ai concentramenti nazionali. Non solo. In seguito è stato protagonista, a livello regionale, con Polisportiva Marrubiu, Azzurra Oristano e fatto parte dello staff tecnico della selezione regionale sarda in varie edizioni del “Trofeo delle Regioni”. Un percorso che l’ha visto allenare oltre 1000 ragazzi in 47 anni di attività. Storie di sport, ma soprattutto di vita. “Un’avventura – commenta Colombu – che mi ha dato tantissimo a livello personale. Amicizie e rapporti personali che rimangono nonostante il passare del tempo. Ho imparato tantissimo dai ragazzi, sia umanamente che dal punto di vista tecnico. A livello tecnico non posso che ricordare Stefano Cuccu, talento naturale. Soddisfazioni mi diedero anche Gianfranco Ledda, Chiara Cadoni, arrivata fino alla Serie A, Antonello Pau e Domenico Concu, fino a Cristian Martis e Alessio Vinci”.
Momenti. Nella mente del coach terralbese un film lungo quasi 50 anni e dal quale emerge tanta emozione. I ricordi più belli? “Sono legati ai primi anni – prosegue - prima ancora di iniziare volevamo diventare i migliori in Sardegna e ci siamo riusciti, poi i campionati di Serie D. Belli anche gli anni a Marrubiu e ad Oristano, perché c’era la voglia di costruire qualcosa. Quando hai un gruppo che si allena e soprattutto ha voglia di imparare, quelli sono i momenti migliori”.
Oggi. Per non perdere l’abitudine, Colombu, capo allenatore in 3 campionati (Promozione, Under 19 Silver e Under 17 Gold) con la Saab Terralba, punta ancora al massimo risultato. In particolare nei campionati giovanili, nel quale si giocherà le finali regionali. “La pallacanestro – afferma – è cambiata tantissimo, ragazzini e genitori. Prima tanta passione, ora è attività fisica. Manca la passione e noi dobbiamo trasmettere quella. In campo, tecnicamente è tutto più veloce. Quello che prima si faceva con calma, ora si fa velocemente”.
Futuro. La chiusura è dedicata a quello che sarà. Pensione? Nemmeno per idea. “Smetterò di allenare – scherza Colombu – quando un ragazzo di 12 anni mi batterà in 1 contro 1. A parte gli scherzi, i 50 anni in panchina sono un traguardo. Fino a quando c’è la passione e mi reggo in piedi penso mi vedrete ancora su un campo”.