I primi in assoluto furono gli attaccanti del Belgio Coppens e Piters, in un Belgio-Islanbda (8-3) del 1957.

Per il resto bisogna gridarlo ai quattro venti, agli esteti del calcio e agli appassionati: no Cruijff, no Messi. Nel calcio moderno gli inventori rigore calciato in due tempi sono a Sassari. Per primi due mostri sacri del calcio sardo: Mario e Marco Piga, i gemelli terribili di Palau. Accadde all'allora Acquedotto di Sassari in un Torres-Olbia 5-1. Settembre 1974,  partita di Coppa Italia Serie C. Ed emergono particolari sinora inediti. A partire dalla concessione del rigore. Racconta tutto Mario Piga.

«Siamo sul 4-1 per noi  - spiega -. La palla è a centrocampo, ma nell'area dell'Olbia il difensore dei bianchi Armando Farina dà una gomitata al nostro attaccante Tuccori a palla lontana. Il guardalinee solleva la bandierina. Chiama l'arbitro e riferisce l'episodio. Rigore. Proteste dei giocatori dell'Olbia. Attimi convulsi. Io e Mario tante volte in segreto abbiamo provato un'esecuzione strana del penalty. E Martino Zaccheddu, il nostro portiere, nonostante sapesse, rimaneva quasi sempre fregato. Io e Marco siamo una persona sola e decidiamo con un micro sguardo che quello è il momento giusto. Lui  - prosegue - ha già segnato una tripletta. Io mi apposto bene al limite e distraggo il loro capitano Bruno Selleri. Imbufalito per quell'assegnazione del rigore. Ma lascia perdere con le proteste: gli dico. State già perdendo 4-1. Lui fa una smorfia e si rilassa. Io sono pronto allo scatto. L'arbitro fischia, ho i muscoli tesi. Marco arriva sulla palla, facendole fare un giro in avanti. Planetta, il loro portiere è già in terra. Io arrivo come una saetta sul pallone, poi rallento appena e metto la sfera in rete facilmente. L'arbitro è esterrefatto. Come tutti: in campo e in tribuna. Io e Marco ci abbracciamo, poi arrivano i compagni. Quelli dell'Olbia sono straniti.  L'arbitro ci mette un po' prima di assegnare il gol, ma poi indica il centrocampo. La partita finisce 5-1. Io e Marco - precisa  - il giorno dopo siamo su tutti i giornali d'Italia. E non solo».

Ma quella vecchia volpe di Vanni Sanna, l'allenatore della Torres, aveva sospettato che i gemelli stessero tramando qualcosa. «Ecco perché avevate la faccia strana ogni fine allenamento! Ma non potevo immaginare che arrivaste a tanto!». Questo disse il grande tecnico rossoblù ai gemelli a fine gara. «Si proprio così - dice Marco Piga -. Lui era come un padre per noi e ci conosceva benissimo».

I nomi di Mario e Marco Piga rimarranno alla storia. Anni dopo verranno accostati a Messi e Suarez, che nel 2016 misero a segno col Barcellona un rigore simile. Ancor prima a Cruijff e Olsen, che nel 1982 ripeterono la prodezza. Tra i grandi giocatori anche tonfi clamorosi, come quel rigore in due tempi sbagliato nell'Arsenal da Pires ed Henry (una figuraccia mondiale). A Sassari, teatro della splendida incoscienza, altri due emuli: Francesco Sanna e Tonio Trudu che il 7 novembre 1982 tirarono con successo un rigore in due tempi, in serie C2 nella gara contro il Grosseto, anch'essa conclusa 5-1. In panchina ancora Vanni Sanna, amatissima vittima dei suoi giocatori. Ma si sa: Sassari è terra di scherzi. Quasi sempre riusciti. Almeno nel calcio. «Lo avevamo provato in allenamento perché di rigori calciati normalmente ne stavamo sbagliando un po' troppi - spiega divertito il mitico Tonio Trudu -. Ci facemmo un cenno con lo sguardo, Francesco me la passa e io che ero un po' veloce raggiungo in fretta la palla e faccio gol. Fu la prima volta in Italia di un rigore a due in un campionato».

Per la cronaca, a chiunque venisse in mente di battere un rigore simile, il pallone deve essere calciato dal rigorista in avanti (anche con mezzo giro), solo allora il complice può scattare in area di rigore. Sembra facile. Ma davanti a migliaia e migliaia di persone sugli spalti non lo è per niente. Vietato sullo 0-0 a un minuto dalla fine. In caso di errore si rischia di essere assediati negli spogliatoi dai propri tifosi.
 

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