«Sono trascorsi oltre due mesi dal nostro primo appello pubblico del 15 aprile. Non si trattava di una protesta, ma di una richiesta semplice e legittima: avere la possibilità di allenare i nostri ragazzi in sicurezza e dignità nel campo da rugby di Maria Pia». A parlare è Alessandro Pesapane, presidente ASD Alguer Rugby 2024, che da mesi chiede un campo dove poter svolgere l’attività sportiva con i ragazzi.

«Abbiamo visto l’amministrazione rispondere con comunicazioni generiche, senza mai entrare nel merito del problema reale: ad Alghero oggi esistono due società di rugby, ma solo una ha accesso al campo di Maria Pia. L’altra, la nostra, è costretta ad allenare i propri atleti in condizioni non adeguate. Ci è stato detto che tutto deve avvenire secondo le regole. Lo condividiamo, anche perché il nostro sport – come tutti gli altri – si gioca rispettando le regole. Ed è proprio per questo che chiediamo trasparenza, rispetto e regole chiare per tutti», incalza Pesapane chiedendo ordine e chiarezza nella gestione delle strutture sportive comunali.

«Siamo sicuri che oggi chi utilizza il campo di Maria Pia lo stia facendo con una concessione regolare, pagando il canone previsto e attenendosi alle direttive sull’uso di tutte le strutture presenti?», si domanda il presidente della Alguer Rugby 2024. Nel frattempo, anche alcuni gruppi politici hanno iniziato a occuparsi dell’argomento, sia con richieste pubbliche affidate agli organi di stampa, sia attraverso un’interrogazione specifica presentata e protocollata da un consigliere comunale il 6 maggio scorso, che è ancora senza risposta.

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