Oggi ha 88 anni, racconta tutto della sua lunga carriera nei campi di calcio. Pinuccio Murru era una stella del pallone: mancò il Napoli per scelta di famiglia e poi anche la Spal di Mazza. Al Cagliari è rimasto per pochi mesi.

Storie anni Cinquanta che Pinuccio Murru, smesso di giocare a 25 anni, ha allungato sino al Duemila e oltre facendo l’allenatore. La grande occasione è capitata nel 1952. «Avevo già giocato – racconta - campionati regionali giovanili con gare interne in via Pola a Cagliari. Quindi le finali a Roma dove fui notato da società professionistiche. Giocavo a centrocampo e segnavo tantissimo. Giocai anche una finale interregionale a Napoli, la mia squadra vinse per 4-0 con due miei gol. Poco tempo dopo, a casa mia a Quartucciu, si presentò un emissario del Napoli con un assegno: io ero minorenne, 17 anni. L'emissario parlò con mio padre Efisio, proponendo la mia immediata partenza in Continente. Niente da fare, disse mio padre, "non puoi andare via da casa così giovane”. Non se ne fece nulla. Poi ci tentarono anche la Cral Cirio, società di Serie C, e  la Spal col presidente Mazza. Restai in Sardegna anche perché di me, nello stesso anno, si interessò il Cagliari. In rossoblù ci andai, fui tesserato, mi garantirono un buon stipendio per quei tempi. Ma la storia finì subito, lo spazio di una preparazione precamionato all’Amiscora con il Cagliari di Stefano Perati».

In casa rossoblù non nacque la scintilla. Pinuccio Murru non si trovò a suo agio. Non racconta il perché. Fatto sta che l’enfant prodige di Quartucciu, lo stesso anno, prima dell’inizio del campionato di Serie B, fu dirottato al Sant’Elena di Quartu, allora satellite del Cagliari, seguita da vicino da Rocca e Arrica. Iniziarono campionati straordinari fra i dilettanti con la Prima categoria a girone unico. Pinuccio Murru vestì anche la maglia dell’AgipGas che a quei tempi faceva storia, poi di tante altre società, compresa l’Arbus dell’allenatore storico Ugo Fiorillo. Fra i suoi ricordi «la maglia azzurra della rappresentativa militare. La indossai contro la Germania vincendo per 7-2: segnai due reti».

Pinuccio Murru ha smesso di giocare a 25 anni, non riuscì più ad avere grandi stimoli. Decise di fare l’allenatore, lo ha fatto per 36 anni consecutivi. Tra i suoi ricordi, le panchine del Quartucciu, suo paese natale dove risiede, Settimo, Dolianova, Selargius, Ussana, Donori, Senorbì.

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