Anche quest'anno il Sant'Elena è costretto a cambiare più volte campo, complici i vari problemi che nelle ultime stagioni hanno impedito di giocare tra Quartu e Quartucciu. Sabato (ore 15) contro il Taloro Gavoi la squadra allenata da Nicola Agus giocherà a Villa San Pietro, dove aveva fatto la maggior parte delle gare casalinghe nello scorso campionato, dopo aver cominciato l'Eccellenza tra Settimo San Pietro, Serdiana e Mulinu Becciu. "Per noi non dev'essere un alibi, non ne voglio avere", puntualizza il tecnico. "In questo momento stiamo facendo i nomadi, ci spostiamo da un campo all'altro. Avere in pianta stabile una struttura nostra è un desiderio della società, mio e della squadra, una problematica che il Sant'Elena si porta avanti da diversi anni. Non ci consente di lavorare con continuità, ma il gruppo c'è e lo spogliatoio è unito".

Episodio isolato. In casa (a Mulinu Becciu, nell'impianto di via Crespellani) il Sant'Elena ha vinto le ultime tre: Monastir, Ossese e Bosa. Ora torna a giocare una gara interna, dopo l'1-1 allo scadere con la Nuorese e la sconfitta per 4-0 di domenica scorsa a Budoni (in mezzo il turno di riposo). "Prima dell'ultima partita venivamo da tre vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta", segnala Agus. "Abbiamo trovato un avversario allestito per salire in Serie D, poi oltre al problema logistico paghiamo anche diverse defezioni: da quasi un mese purtroppo non ho Vignati, in difesa hanno dovuto giocare due centrocampisti come Floris e Silva. Ma anche qui niente alibi, perché ci stiamo allenando bene con grande impegno e siamo in salute dal punto di vista atletico e mentale". Oltre al difensore ex Cagliari mancheranno Anedda, Mura e Ruggeri, ma il Sant'Elena può contare su giocatori di spessore in attacco come Ragatzu (già otto gol) e Caboni, oltre a tanti giovani. "Probabilmente partirò con quattro fuoriquota sabato: sono presi in grande considerazione da parte mia, anche perché è uno scopo della società e dello staff valorizzarli", fa notare Agus.

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