Quattordici risultati utili consecutivi, dodici in Eccellenza e due in Coppa Italia, per una grande risalita in classifica interrotta appena prima di Natale. Il Carbonia negli ultimi tre mesi ha avuto un rendimento di assoluto spessore, portandosi al quinto posto in classifica dopo un avvio difficile e mostrando ottime cose anche a livello di gioco. La striscia d'imbattibilità si è chiusa venerdì, perdendo 3-1 con la Ferrini: sfida chiusa in otto, con tre espulsioni in campo più quella dell'allenatore Diego Mingioni. «Secondo me dobbiamo crescere, perché nel corso di una gara possono capitare episodi che ci fanno rimanere in inferiorità numerica: dovremmo rimanere in partita, sfruttando le nostre conoscenze, e non rischiare di pregiudicare anche la giornata successiva», l'autocritica del presidente Stefano Canu in relazione a quanto accaduto tre giorni fa. «Gli episodi possono capitare, sono sicuro che in dieci contro undici anche dopo aver preso il 2-1 potevamo pareggiare. Bisognava evitare certi atteggiamenti». Ferrini bestia nera dei minerari: all'andata aveva vinto 0-2.

Gli assenti. Il Carbonia giocherà la prossima partita il 5 gennaio, in casa della Villacidrese del capocannoniere Ryduan Palermo (contro cui ottenne la prima vittoria stagionale, 0-3 il 7 settembre), senza gli squalificati Adam Idrissi (espulso al 19', sullo 0-1, per toccato il pallone fuori dall'area con le mani), Andrea Mastino (secondo giallo per proteste appena dopo essere diventato capitano) e Andrea Porcheddu (fallo di reazione dopo averlo subito a sua volta), più Fabio Porru ammonito sotto diffida e il tecnico Mingioni espulso. Un'eredità disciplinare pesantissima da una partita dove, anche sotto di un uomo, i biancoblù hanno saputo creare occasioni e mostrare un gioco di valore finché non hanno perso la testa. «Dobbiamo riprendere il percorso di crescita, sono lontano anni luce dalla mentalità di chi quando perde dà la colpa all'arbitro. A gennaio avremo cinque partite di campionato più la finale di Coppa Italia col Budoni: è un incidente di percorso che dobbiamo essere bravi a metabolizzare e discutere perché non accada più», la certezza del presidente Canu.

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