«È stata una stagione molto bella, che segue le altre passate». A dirlo è Gianni Cadoni, presidente del Comitato Regionale Sardegna e vicepresidente LND Area Centro, nell’ultima puntata stagionale di “L’Informatore Sportivo” su Radiolina, condotto da Lorenzo Piras. Il numero uno del calcio sardo dà un bilancio di fine stagione: «Abbiamo visto tanti campionati con grande partecipazione e ben seguiti, sono contento di questo. Il dato più positivo è quello degli spettatori: sono rimasto particolarmente colpito dal vedere 800 persone per Domusnovas-Santadi, solo per fare un esempio. Il calcio regionale ha riconquistato il grande pubblico sportivo ed è la principale soddisfazione». In alto, in Serie C, ha sofferto l’Olbia retrocessa. «Penso che abbia pagato il passaggio di società, quando non c’è una situazione serena poi ne risenti in campo. Il gruppo di Alessandro Marino secondo me ha lavorato benissimo, ora c’è da riorganizzare tutto ma sono convinto che potrà riuscire a tirarsi fuori». Chi invece ha fatto una grande stagione è la Torres. «Non mi ha sorpreso: me lo sentivo da diverso tempo, è l’inizio di un percorso straordinario e sono sicuro che l’obiettivo sia la Serie B».

Campionati sardi. La Serie D ritrova l’Ilvamaddalena, che ha stravinto l’Eccellenza. «Non è una sorpresa, una società composta da dirigenti capaci», afferma Cadoni. «Sono convinto che, unitamente alle altre squadre che si sono salvate, portà ben comportarsi. Troverà che si sono salvate la COS, una realtà meravigliosa del nostro calcio, con Latte Dolce e Atletico Uri hanno fatto uno splendido lavoro soprattutto sui giovani sardi». In Eccellenza invece si torna a sedici squadre, col ripescaggio dell’Alghero. «L’ultimo campionato si è classificato terzo come valore dall’osservatorio arbitrale, con tante società che hanno fatto una grande storia del nostro calcio. Dalla Ferrini, organizzatissima e gestita da due grandi persone come Pietro Caddeo e Chicco Ruggeri, all’Ossese molto sfortunata nello spareggio col Terni. Poi il ritorno di piazze come la Nuorese, che ha una storia che va ben oltre l’Eccellenza». E nel calcio sardo c’è una criticità: gli stadi. «Siamo cresciuti dal punto di vista tecnico, ma sugli impianti c’è ancora carenza», conclude Cadoni.

© Riproduzione riservata