Un’impresa dal significato profondo che unisce sport, salute e solidarietà. Il giovane Gabriele Catta, portacolori dell’Esperia, due giorni fa ha compiuto una traversata di 52 km che dalla spiaggia di Janas Beach, a Costa Rei, lo ha condotto sino a Marina Piccola. Il tutto a scopo benefico, con la collaborazione dell’associazione Airc in modo da raccogliere fondi per incentivare la ricerca sul cancro. Tredici ore di fatica, tredici ore di bracciate con un mare cristallino a fare da safondo a un’esperienza indimenticabile.

“Sognavo di compiere questa traversata già quattro anni fa’’, racconta Gabriele, “a settembre 2021 ho cominciato la mia preparazione. Di mese in mese incrementavo i carichi di lavoro, partendo da 40 km settimanali a 60, arrivando a nuotare anche 30 km in vasca. Appena le temperature si sono alzate mi sono spostato in mare, con un picco di 100 km alla settimana’’. Accanto a sé il tecnico Marco Cara, il medico Raimondo Murgia, il papà Andrea e lo zio Mauro. Oltre al supporto dei suoi compagni di squadra Claudio Soi, Giorgio Giacobbe, Fabio Dalu, Paolo Aresca e Leonardo De Agostini, che lo hanno accompagnato alternandosi per 4 km ciascuno da metà traversata. Un vero e proprio record quello di Catta che migliora il precedente primato siglato nel 2014 da Davide Cannata che nuotò per ben 36 chilometri, anch’esso della società Esperia, anche lui al traguardo di Marina Piccola per complimentarsi con il giovane nuotatore.

Da Janas Beach verso Cala Sinzias, sino a Punta Molentis e Capo Carbonara, passando per Solanas e l’arrivo festante a Marina Piccola, con tantissime persone ad attenderlo. “Non ho mai pensato di mollare, ero allenatissimo,  pronto nel dettaglio per questo appuntamento’’, aggiunge. “Mio nonno materno Gino è malato di leucemia, volevo fare qualcosa che potesse contribuire alla cura e alla ricerca su questo male. È stato uno stimolo fortissimo’’. Uno stimolo che lo ha portato a rendersi protagonista di un momento unico. “Lo sport può farsi portavoce di messaggi di grande valore’’, conclude Gabriele, studente di Scienze Motorie, esperino sin da quando aveva due anni. “Quando ho terminato ero felicissimo, è stata una liberazione. Sono un po’ affaticato alle braccia ma la gioia è immensa: spero che il mio esempio possa spingere tanti altri ragazzi a mettersi alla prova per un fine nobile e che possa aiutare chi soffre’’.

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