E’ stato un grande protagonista del campionato di Promozione (girone A).  Michel Milia, classe 1991, esterno basso di sinistra del Villamassargia, si è aggiudicato il titolo di migliore con i voti dei tecnici delle squadre avversarie affrontate.

Milia, per lei è stata un’ottima stagione?

«Sicuramente oltre le aspettative. Il riconoscimento fa enorme piacere. È stato davvero inaspettato. Piazzarmi davanti a giocatori forti, alcuni anche di categoria superiore, è stata una sorpresa. Un piacere e un onore. Ma la cosa più positiva è che non ho avuto problemi fisici. Venivo infatti da quattro anni tremendi conditi da mille infortuni (più le soste per il COVID) dove non sono riuscito a disputare una stagione completa. Senza mai trovare la continuità e la condizione che mi serviva per trovare ritmo e dare il meglio di me stesso come invece è successo finalmente quest'anno».

Ha anche segnato tante reti.

«Non è il primo anno che vado in doppia cifra. Da terzino basso è già il terzo. Nasco attaccante o esterno alto. Solo negli ultimi anni sono stato abbassato in difesa. La mia vocazione resta sempre offensiva e mi piace tanto, stare vicino alla porta. Poi i gol vengono da sé».

Il Villamassargia è riuscito a salvarsi. La squadra è partita male poi una buona seconda parte ha permesso di raggiungere la salvezza.

«Siamo calati nella parte finale del girone di andata. Sono mancati degli stimoli importanti e un po' di malcontento e depressione ha fatto il seguito. Questo ci ha impedito di raccogliere quanto stavamo seminando«.

Qual è scattata la scintilla del cambio di marcia?
«Con l’arrivo del mister Anedda. È stato bravo, bisogna dargli merito, a trasmettere positività ad un ambiente sfiduciato e col morale sotto i tacchi. Siamo stati altrettanto bravi noi a cambiare marcia conquistato la salvezza, che appariva compromessa, con prestazioni sontuose. Resta un pizzico di rammarico perché con la rosa al completo credo che si potesse ambire ad una posizione di classifica migliore rispetto al decimo posto».

Come giudica il livello del torneo?
«Più alto rispetto alle passate stagioni. Molto equilibrato con i verdetti che sono stati sanciti nel finale».

Il Villasimus, squadra che l’ha corteggiata a dicembre, ha vinto merito il campionato? 

«Assolutamente sì. Il verdetto del campo è sacrosanto. Non credo tanto nella fortuna e nelle coincidenze. Se i sarrabesi sono arrivati primi è perché sono stati i più bravi degli altri. Aveva una rosa forte come anche Guspini, Castiadas e Cus Cagliari. I contatti di dicembre? Mi ha fatto sicuramente piacere. Non lo nego ma, in ogni caso, per motivi di lavoro non mi sarei potuto spostare.  Pur potendo, per questione di cuore, non avrei mai lasciato i miei compagni e la mia squadra nella difficile situazione in cui ci trovava a dicembre».

Preveda il suo futuro: le richieste non mancheranno, ma resterà a Villamassargia?
«E’ presto per parlarne. A Villamassargia ci sono ormai sei anni e mi trovo benissimo. Abbiamo raggiunto lo storico salto in Promozione. Qualche richiesta c’è stata ma al momento non ci penso. Voglio solo staccare un attimo, riposarmi e ricaricare le pile per la stagione futura».

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