Chi ama i cavalli sa che questa passione è innata. Basta una scintilla per farla esplodere. Anche per Daniele Zucca, 42 anni, di Porto Torres, dipendente Eni, 160 corse e 30 vittorie tra i Gentleman rider, i fantini dilettanti del galoppo. Risultati che ora gli spalancano le porte del professionismo, un mondo duro e dorato, una meta agognata per molti. Spesso irraggiungibile. “Perché ci vuole coraggio a lanciare il cavallo in un rettilineo a 70 all'ora - commenta Daniele - E soprattutto prendere la giusta decisione nel minor tempo possibile. Perché anche un bravo fantino se sbaglia può far perdere un cavallo. Ma non è solo questo: bisogna avere talento e allenarsi tanto. Inoltre ai profani non sembra, ma per montare un cavallo da corsa ci vuole tanta preparazione fisica”.

Il primo amore. Da bambino, a fare innamorare Daniele di questo mondo, l'asinello di suo zio, nelle campagne di Villaurbana. Poi le corse sfrenate. La prima scuderia a Pozzo San Nicola, tra Stintino e Porto Torres. La patente di Gentleman conseguita a Roma nell'ippodromo delle Capannelle. Il debutto in gara nel 2006, a Chilivani. In seguito il giro di tutti gli ippodromi d'Italia. Spesso davanti a tutti, soprattutto in Sardegna, malgrado la convivenza difficile e piena di sacrifici col suo lavoro al petrolchimico di Porto Torres.

La svolta della carriera. Nel 2013, con Yaky Mahora, “che mi permette di migliorarmi tatticamente e soprattutto di vincere di più”. Ora Daniele Zucca è il primo Gentleman formatosi in Sardegna che ha la possibilità di entrare tra i pochi professionisti. “Una soddisfazione incredibile - chiosa lui - che mi ripaga di tutte le rinunce fatte in un ambiente dove la competizione è altissima, ma che mi ha regalato tanti amici. Alcuni indimenticabili, come lo sfortunato Pietro Brocca, il giovane fantino di Mores morto in corsa nel 2021 a Pisa. Penso sempre a lui ogni volta che taglio il traguardo per primo”. 

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