Prese il Carbonia in Serie D a 29 anni. La squadra era in piena zona retrocessione quattro punti dal quint’ultimo posto. Il presidente era Elio Verniani, imprenditore nel settore delle auto. Lo chiamò per sostituire Toto Cesaraccio.  

Il contratto. Io racconta Checco Fele, oggi 72enne: «Avevo una macchina scassata. Feci un contratto a voce. Se salvo la squadra, mi regala un’auto. Salvai il Carbonia per davvero. E Verniani mi regalò una fiammante Fiat 127. Per me era già troppo. Una grande soddisfazione, anche perché fui chiamato ad allenare una squadra che tutti pronosticavano già retrocessa. Nessuno insomma credeva nella salvezza. I giocatori? Aresu, Floriano Congiu, Scopa, Mameli, Pusceddu».

Amore eterno. Era il 1989. Da allora Checco Fele ha allenato il Carbonia per due stagioni in D e cinque in Serie C. Poi anche in Eccellenza. «Sono stato sempre innamorato dei colori biancoblù. Sono nato e vivo a Carbonia. Sono stato anche al Cagliari, da allenatore della Primavera. Tra l’altro, c’erano Scarpi e Wilson figlio del giocatore della Lazio. Quando andai via, il direttore sportivo del Cagliari Longo mi disse: Se vuoi allenare nella Penisola, chiamami».
La carriera. Fele è invece rimasto in Sardegna. In carriera ha allenato anche l’Atletico Cagliari per un breve periodo, la San Marco di Cabras. Ha ottenuto tre promozioni col Carbonia, da giocatore ha vestito le maglie di Decimoputzu, Cortoghiana e Carbonia. E’ stato selezionatore delle rappresentative regionali e direttore tecnico, è stato dirigente del Carbonia e della Figc regionale. «Due anni fa, quando il Carbonia è stato promosso in Serie D, ho chiamato Andrea Colombino per fare la squadra. E’ stato lui a  portare l’allenatore Marco Mariotti e quei grossi giocatori che lo scorso anno, hanno fatto sognare i tifosi. Un uomo che conosce davvero il calcio». Ora fa il ds della Torres: «I sassaresi arriveranno sicuramente almeno ai playoff».  
Il presente.  «Quest’anno non ho ancora visto una partita. Il problema numero uno resta il campo. C’è un contenzioso che va risolto. I tifosi meritano di tornare con la squadra al Comunale».
La Storia. Dietro questo Carbonia, c’è un passato ricco di fascino. Nel 1957, la Carbosarda giocò addirittura una gara di Coppa Italia con la Fiorentina. La crisi della squadra di calcio, è legata alla crisi delle miniere. Checco Fele quella storia l'ha vissuta in prima persona soprattutto come allenatore. Ha guidato la squadra con giocatori come l'ex Cagliari Novellini, il compianto Roberto Sequi, Pietro Pillosu, Accardi, Pino Tocco, Giuseppe Mura, Gianni Tronci. Quella squadra approdò una trentina d'anni fa in C2.
Nostalgia. «Grandi giocatori», ricorda Checco Fele con un pizzico di nostalgia. «Fu uno degli ultimi anni del Carbonia fra i professionisti. Poi il ritorno in serie D, l'Eccellenza, la Promozione, la Prima categoria». Quasi la fine di un mito per una squadra come detto che nel 1957 ha addirittura ospitato la Fiorentina in Coppa Italia con giocatori del calibro di Montuori, Sarti, Magnini, Chiappella e Cervati. Allora c'era la mitica Carbosarda con Stefano Perati in panchina. Allora giocavano Cavallini, Zoboli, Conti, Braccini, Molinari, Trenzani, Pin, Serena, Bercarich, Gennari, Turotti. Ed ancora Marchisio, Busetto, Michelucci. Tutta gente con esperienza in B e addirittura in serie A.
Allora, la città era ricca. Si giocava la serie C a girone unico, dal Trentino alla Calabria, passando per Venezia, Marzotto, Siena, Modena, Empoli, Molfetta. Roba da non crederci. La Carbosarda fu protagonista anche di grandi derby col Cagliari e la Torres. Ricordi che, nessuno, a Carbonia, ha cancellato.

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