La Tharros mostra tutta la sua vicinanza nei confronti di Simone Calaresu, attaccante dei biancorossi che ha ricevuto ieri dieci giornate di squalifica perché - stando al referto arbitrale - avrebbe lanciato una bottiglietta d'acqua vuota colpendo in testa un assistente nella partita di domenica scorsa col Calangianus, nella decima giornata di Eccellenza (QUI LA NOTIZIA).

Un episodio che la società conferma esserci stato, ma non da parte del suo giocatore: «Ci sono oltre trenta persone che possono testimoniare come non sia stato Simone», segnala il presidente della Tharros Tonio Mura. «È stato un nostro componente dello staff, che si è anche autoaccusato davanti alla terna ma questo non è bastato. Non accettiamo che sia stata screditata una persona stimata da tutti, nel mondo del calcio e non solo, e non lo permetteremo». Stando al comunicato del Giudice Sportivo, al rientro negli spogliatoi a fine primo tempo è stato l'altro assistente a dichiarare di aver visto tutto, riconoscendo Calaresu come autore del lancio della bottiglia, visto che quello colpito non aveva potuto vedere nulla.

I compagni. A prendere le difese di Calaresu c'è tutta la Tharros. «È l'amico che tutti vorrebbero al proprio fianco», il messaggio del capitano Fabio Boi. «È l'esempio che tutti vorrebbero seguire, è quello che non molla mai nello sport come nella vita. Nel mondo del calcio e non solo è conosciuto ovunque e mai nessuno potrà avvalorare le accuse che oggi sta subendo. Sono orgoglioso di averlo come compagno, amico ed esempio per tutto». Da parte sua anche una forte accusa: «Tutto questo è simbolo del calcio marcio arrivato sino ai nostri livelli, dove presunzione e incapacità di comunicazione fanno da padroni, dove qualcuno dà sfogo alle proprie frustrazioni per soddisfare il proprio ego e per sentirsi protagonisti. In un mondo dove "regalare" una squalifica è meglio di confrontarsi con la persona accusata, senza avere la consapevolezza dei danni che si stanno arrecando a una persona e a un lavoratore, ancor prima che calciatore». La stessa Tharros annuncia ulteriori mosse: «La società rende noto di aver avviato l'iter burocratico, depositando un preannuncio di reclamo per posta certificata presso la Figc Sardegna in relazione al recente referto arbitrale della partita Tharros-Calangianus, con particolare attenzione alla squalifica di Simone Calaresu. Siamo fermamente convinti che i fatti non siano accaduti secondo quanto riportato nel comunicato. La società chiederà ufficialmente l'autorizzazione per intraprendere azioni legali nei confronti della terna arbitrale coinvolta».

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