Migliorarsi è uno degli obiettivi principali per chi pratica l’atletica leggera. Compiere un salto di qualità comporta predisposizione al sacrificio, tenacia e la capacità di saper rischiare in gara. Qualità che non mancano di certo a Stefano Ferreri, uno degli ottocentisti sardi più promettenti di sempre. Il portacolori dell’Academy Olbia, seguito da un veterano del settore come Gianni Mei, milita al secondo anno della categoria Juniores, e ha dalla sua ben due titoli sardi assoluti sulla distanza prediletta degli 800, in cui si è laureato campione regionale sia nel 2021 che nel 2022. I suoi tempi parlano chiaro: nei 400 ha 50’’98, sul doppio giro di pista 1’52’’12, entrambi personali siglati lo scorso anno, mentre sui 1500 un buon 4’06’’28 risalente al 2021. Le caratteristiche di Ferreri? In primis, una falcata fluida e  avanzante, a tratti anche potente ma mai scomposta, e soprattutto un approccio tattico maturo, che gli consente di fare prova di testa sin dall’inizio senza perdersi in tatticismi. Diciannove anni, studente all’ultimo anno dell’Istituto Professionale Amiscora a Olbia, Ferreri guarda con determinazione agli appuntamenti principali della stagione, consapevole che per potersi ritagliare un ruolo da protagonista a livello nazionale è fondamentale cercare il confronto con gli esponenti di primo piano del mezzofondo nostrano.

Ferreri lei è reduce da un buon 800 il 23 aprile a Sassari, dove ha corso in 1’54’’75 imponendosi su Michele Murenu: quali erano le sue sensazioni?

«Mi sentivo bene, soprattutto rispetto all’esordio all’aperto del 15 aprile dove ho corso in 1’57’’03: in quel caso le condizioni climatiche non erano buone, c’era troppo vento contrario. Il 23 aprile ho corso come di consueto, in testa già dall’inizio così da impostare un ritmo tirato seppur regolare. Sono passato ai 400 in 55 secondi circa, poi ho cambiato l’andatura gli ultimi 200. L’obiettivo era, prima di tutto, ottenere il minimo per i Tricolori Juniores e sono riuscito in questo intento; certo, potevo fare meglio, ma per ora mi ritengo soddisfatto e guardo con fiducia al futuro».

Durante l’inverno ha esordito anche alle gare indoor dove ha corso in 1’57’’85 sempre sugli 800: si è trovato a suo agio?

«Non avevo sensazioni ottimali, pur stando comunque bene, ma è normale: non avevo mai corso al coperto quindi era inevitabile non riuscire a rendere al meglio. È stata comunque una bella esperienza, sicuramente gareggerò nuovamente alle gare indoor: devo imparare a gestire meglio lo sforzo in quella circostanza, perché correndo su una pista da 200 metri cambiano molti aspetti. L’obiettivo saranno comunque sempre le gare all’aperto, le indoor saranno un momento di passaggio».

Quest’anno si concentrerà solo sugli 800 oppure farà anche altre gare?

«Gli 800 sono l’obiettivo principale, vorrei cercare di scendere sotto l’1’51’’ perché è un tempo che so di valere, ma correrò varie volte anche i 400 e non mancheranno uscite sui 1500. Certo, il doppio giro di pista è la gara che amo di più e che sento più mia, ma è importante cimentarsi anche in altre distanze».

Nel suo percorso cosa rappresentano i 400?

«I 400 sono una gara che mi entusiasma tantissimo e che sento davvero nelle mie corde. Mi servono per valutare il passaggio da tenere quando affronto gli 800, offrono indicazioni importanti. Ci tengo in particolar modo al giro di pista, il mio obiettivo quest’anno sarà scendere sotto i 50 secondi».

Il suo futuro lo vede sui 1500?

«Non saprei, ora come ora voglio dedicarmi principalmente agli 800, anche se comunque i 1500 non mancheranno. Poi mai dire mai: se con il mio tecnico Gianni Mei dovessimo accorgerci di poter fare un salto di qualità netto anche in quella distanza, non mancheremo occasione per metterci alla prova».

Lei si allena con i fratelli Salvatore e Francesco Mei: quanto è importante questo fattore?

«È fondamentale, soprattutto perché Salvatore e Francesco sono due miei cari amici. Correre con loro mi stimola tantissimo, ci diamo una grande mano durante gli allenamenti e non viene mai a mancare il supporto reciproco».

A proposito di allenamenti: avete introdotto qualche elemento nuovo rispetto al passato?

«Gli allenamenti sono rimasti pressoché standard, anche se stiamo svolgendo qualche lavoro in più, aumentando l’intensità che sarà fondamentale per gli 800».

Il 25 aprile a San Teodoro, su strada, è giunto quarto sui 9 km: come si trova in questa tipologia di gare?

«Le gare su strada mi sono sempre piaciute, sia da vedere che da affrontare in prima persona. Per me sono un divertimento, le affronto senza alcuna tensione: riguardo la manifestazione di San Teodoro sono soddisfatto, ho corso a un ritmo di 3’38’’ a chilometro facendo così un buon allenamento».

Oltre alle gare su strada si cimenta anche nei cross.

«Esattamente, nella mia preparazione non mancano. Non sono chiaramente le mie gare, però mi diverto molto a farle e rappresentano una bella esperienza da vivere».

Quando la rivedremo gareggiare?

«Penso il 7 maggio a Sassari, dove dovrei correre i 1500, ma è ancora tutto da valutare. Sicuramente sarò a Cagliari il 13 e il 14 maggio per i campionati sardi assoluti dove farò sia i 400 che gli 800: saranno  due belle sfide, dove cercherò di dare il massimo».

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