Antonio Prastaro, la scommessa vinta col suo Villasimius
Il tecnico ha deciso di lasciare dopo il salto in Eccellenza: «Sono stati due anni molto belli, ringrazio tutti»Antonio Prastaro (il primo a sinistra) in una foto di Andrea Serreli
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Due anni fa aveva scelto Villasimius non badando alla categoria. Lo aveva fatto sposando il progetto proposto dalla società sarrabese. Obiettivo conquistare l’Eccellenza in tre anni. Antonio Prastaro ha fatto l’impresa. Sono bastati due anni per riportare il Villasimius nel massimo campionato regionale dove mancava da ben tredici anni. Festeggiata la promozione, i gialloblù non erano i favoriti principali, siamo però ai saluti per Prastaro che ha lascia considerando chiuso il ciclo con i gialloblù.
Per il tecnico, classe 1972, si è trattata della terza vittoria nel campionato di Promozione, dopo quelle ottenute con Muravera e Nuorese. Nel suo palmare anche lo storico successo nella Coppa Italia regionale col Tonara. Con la Nuorese (stagione 2009/2010) detiene il record di punti (76), ancora imbattuto, nel girone B. Ha fatto una lunga gavetta nelle scuole calcio e settori giovanili dove vanta il titolo di Campione d’Italia con gli Allievi del Sant’Elena e il titolo regionale Allievi con la Sigma.
Prastaro, come mai la decisione di lasciare il club?
«Premetto che sono molto contento del risultato ottenuto e felice per i ragazzi che hanno dato tanto, si sono applicati raccogliendo i risultati del duro lavoro svolto. La decisione viene naturale. Avevamo un progetto di tre anni per riportare il Villasimius in Eccellenza, ci siamo riusciti al secondo. Ora è giusto dare spazio a un altro, magari anche più bravo».
E’ stata già comunicata alla società?
«Assolutamente sì».
Come hanno reagito i dirigenti?
«Hanno vissuto in simbiosi con me. Dunque, nessuna sorpresa».
Si aspettava di vincere il campionato? Era l’obiettivo?
«Nessuno di noi, lo scorso settembre, si aspettava di vincere il campionato. Abbiamo creato un gruppo completamente nuovo con tanti ragazzi provenienti da paesi esteri. Lavorando sodo siamo riusciti a compiere quella che ritengo un’impresa sportiva».
Una stagione dominata per trequarti.
«Perfetta fino alla sestultima giornata».
Nel finale, le quattro sconfitte di fila hanno permesso alle avversarie di credere nel sorpasso.
«In queste quattro partite a livello di prestazione ne abbiamo sbagliato solo una, quella interna con l’Orrolese. Nelle altre siamo stati penalizzati dagli episodi. Meritavamo ben altro. Anche le squalifiche e gli infortuni hanno inciso».
Cosa è successo?
«Nulla di grave. Abbiamo sempre avuto in mano le redini del torneo gestendo nel finale il cuscinetto di punti creato. Essendo una squadra giovane probabilmente ha inciso l’aspetto mentale. Fa parte del percorso di crescita dei ragazzi».
Ha avuto paura di perdere il campionato?
«Mai. Abbiamo solo ritardato la festa ma alla fine è stata più bella. Ultima domenica con tanta gente al campo felice di rendere omaggio a questi ragazzi».
In una dichiarazione nel luglio del 2021 diceva che per ottenere risultati ci vuole tempo e molto lavoro. Sono bastate due stagioni.
«La programmazione è alla base dei risultati. Tutto subito non si può ottenere».
Cosa serve al Villasimius per competere in Eccellenza?
«Continuare a far crescere questi ragazzi che hanno tanta qualità e anche l’organizzazione societaria».
Il suo futuro?
«Sono stati due anni molto belli. Sono stato bene con tutti e ringrazio società, giocatori e soprattutto i tifosi che ci hanno sostenuto .Ora mi riposo, poi vedremo».