Non sarà Sandro Acciaro a guidare l'Ilva nella stagione del ritorno in Serie D dopo ventisei anni. Il tecnico, un'istituzione dei maddalenini e artefice del doppio salto di categoria (nel 2020 il club aveva vinto la Promozione), aveva già deciso di lasciare i biancocelesti prima ancora del trionfo in Eccellenza di un mese fa. “È stata una scelta mia, fatta prima ancora di vincere il campionato: ne avevo parlato con la società in completa sintonia e armonia”, spiega Acciaro. “Ho preferito chiudere il mio ciclo dopo questi due anni e mezzo, nello scorso il Covid aveva congelato il campionato ma sono state due stagioni di successi. È arrivato il momento di fermarmi e passare la mano”. La società a breve individuerà il nome del nuovo allenatore, in una stagione che l'Ilva aprirà prima delle altre sarde: debutto in campionato il 4 settembre ma già il 21 agosto è previsto l'esordio ufficiale in Coppa Italia, visto che il turno preliminare coinvolge le neopromosse (possibile sia derby con l'Atletico Uri, salvatosi ai playout).

Gran risultato. Acciaro per la seconda volta è stato protagonista di una doppia promozione dell'Ilvamaddalena. Da giocatore nel biennio 1986-1988 salì dalla Promozione alla C2, all'epoca quarta serie, poi però per motivi di lavoro non rimase dopo aver vinto l'Interregionale. “È merito di tutti se questa squadra è arrivata in D: una promozione che gratifica tutto il territorio, tanti tifosi e lo stesso sindaco hanno seguito le nostre vicende calcistiche. L'Ilva è una società storica del calcio isolano”, il suo giudizio sul biennio appena trascorso. Acciaro non resterà fermo: ha già ricevuto dei sondaggi da altri club di Eccellenza e Promozione, a breve deciderà dove proseguire la sua carriera in panchina. “Ho avuto delle proposte e le sto valutando, lascio l'Ilva ma non smetto certo di allenare”, puntualizza.

© Riproduzione riservata