Tony Effe in Fiera, seconda data del Seven Urban Summit
Cinquanta minuti di spettacolo circondato dall’abbraccio dei giovanissimi fanPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Chiacchierato, influente, al centro dell’attenzione. La seconda data del tour Seven Urban Summit all’Opera di Cagliari ha ospitato sabato il cantante Tony Effe.
Due e un quarto, eccolo sul palco: scarponi Timberland argento, felpa oversize con palette tra verde e il grigio, pantaloni cargo decorati con immagini di cigni e, immancabile, la collana d’oro e diamanti numero 17. Nicolò Rapisarda, classe ’91, snocciola sia i suoi inizi con la Dark Polo Gang, fondata nel 2014 di cui era il frontman, sia il suo percorso solista, iniziato tre anni fa con l’album Untouchable.
Il palco - posizione diversa rispetto a Gemitaiz e MadMan - è circondato dalla Generazione Z, con genitori ai margini del padiglione o fuori ad aspettare.
L’evento attraversa la sua giovane carriera: i successi della scena romana e le collaborazioni fino agli ultimi progetti.
Il pubblico esplode già al primo brano, “Boss”, che ha una dichiarazione d’intenti: «Volevo fare il boss, ma quale rap? Orologi d'oro con i soldi della trap».
Il singolo riprende la base di In Da Club di 50 Cent in chiave trap. Il tema, fedele al filone che lo ha reso celebre, è la ricerca del successo e il materialismo sfrenato con un immaginario di dinamiche di desiderio e conquista. Una celebrazione di uno stile di vita o una visione (discutibile) dei rapporti umani? Non manca “British”, uno dei brani simbolo della DPG, poi il pubblico si accende quando la voce registrata di Pyrex della DPG intona “Cambiare Adesso”, in cui si riflette su fedeltà a sé stessi, tradimenti e sfide nella musica. Seguono “Un taxi sulla luna”, insieme Emma e confezionato dai produttori multiplatino Takagi & Ketra, e "Michelle Pfeiffer", in cui duetta con Rose Villain, evocando Scarface.
Sotto il palco, i teenagers: sguardi lucidi, strofe a memoria, occhi incollati al cantante e agli smartphone, intenti a registrare tutto. Ci sono cartelli con “Sposami” o “Dammi almeno il giubbotto”. Nicolò interagisce, chiede un urlo per ogni artista con cui collabora. Arriva "Fashion" di Drillionaire, insieme ad Anna, Lazza e il dj Benassi, e, naturalmente, il tormentone "Sesso e samba" con Gaia e poi chiude con “Miu Miu”, dall’ultimo album Icon, primo posto nella classifica FIMI al debutto.
In cinquanta minuti, Tony Effe - un passato pure da attore - si conferma uno dei simboli degli Under e non solo per i milioni di stream. Racconta il suo mondo senza filtri. Accantonati - per ora - i dissing con Fedez - anche se cantare “Chiara” è testimonianza - è già polemica sulla sua presenza al Capodanno romano. Poi verrà Sanremo.
Il suo storytelling da una parte si inserisce in una tradizione del rap che ha sempre cercato di provocare ma oggi, in un contesto più sensibile a inclusività e rispetto, fa riflettere su come certi messaggi vengano recepiti, soprattutto dai giovani. Intanto quei giovani vanno via felici e condividono video come trofei, sentendosi anche solo per una notte, in quel "Taxi sulla luna".
Prossimi showcase all'Operà: Anna il 27 e Guè il 28 dicembre.