Ci sono artisti difficili da raccontare, perché talmente noti, di cui si sa già tutto o quasi. Impossibile dire qualcosa di nuovo. Tiziano Ferro è uno di quelli. Ieri sera al Forte Arena di Santa Margherita di Pula, ha portato in scena uno spettacolo emozionante. Di quelli che dovunque guardi, vedi che tutti intorno a te si commuovono. Canzoni tristi? Non proprio, e non solo, ma avendo ventidue anni di carriera alle spalle, difficile che una sua canzone non abbia fatto parte delle nostre vite, e non ci ricordi qualcosa. 

Venti milioni di dischi venduti nel mondo, un pubblico internazionale, soprattutto ispanico. Un successo travolgente che non conosce crisi. Un cantautore di cuore, di quelli che il cuore non lo usano solo per scrivere, ma anche per narrarsi, per emozionare col proprio vissuto. 

Un vissuto non facile, dal sovrappeso, alla bulimia, al coming out, al matrimonio col suo compagno, fino alla nascita dei suoi due figli. Un vissuto difficile, mescolato a un successo mondiale, che potrebbe rendere tutto difficile, ma non per lui, che delle sua debolezza ne ha fatto una forza.

Tiziano Ferro si è sempre messo in gioco, non hai mai nascosto nulla, e per questo è così universalmente amato.

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Ieri sera, il pubblico lo acclamava, e lui ha dato tutto se stesso per accontentarlo.

Uno show semplice, ma impetuoso. Un palco scarno, senza quinte e solo luci, bianche e arcobaleno - che urlano un messaggio di amore universale che non ha bisogno di parole - , perché quando si è davvero bravi, questi diventano solo contorni. Basta solo lui a riempire il palcoscenico. 

Un ragazzo pulito, col viso pulito, che piace alle madri. Di quelli che danno sicurezza.

Parla e scherza col pubblico, dalla diciottenne qua per festeggiare il compleanno col suo idolo “mi raccomando, sii brava!”, alla coppia che oggi festeggia cinquantadue anni di matrimonio, “questa canzone è per voi, abbiamo bisogno di esempi come il vostro!”. 

Tutti i suoi successi in due ore di concerto. Una band, quasi un’orchestra, per la quantità di strumenti suonati, di sei elementi. Un’ultima data da ricordare. 

Così come il suo ricordo della sua amata Raffaella Carrà. Una clip che la ricorda e che anticipa “E Raffaella canta”. La sua amica Raffaella. La nostra amica Raffaella. Una donna prima che una star, proprio come lui. Per questo forse da inizio carriera ha sempre puntato su di lui. Per la loro umanità. Un’umanità tangibile, come il loro talento.  

Durante il suo terzo cambio, un’altra clip con i suoi figli, e la dedica a loro nella “La prima festa del papà”, una canzone che non solo ha commosso il pubblico ma anche lui stesso. “Io conosco finalmente lo spirito di abnegazione dell’essere genitore, si vive per loro e si fanno sacrifici”. 

Nella scaletta, difficile da scegliere come da lui affermato, tutti i suoi più grandi successi: Perdono, Stop dimentica, Ti scatterò una foto, E fuori è buio, Non me lo so spiegare… Quasi inutile elencarli tutti, perché tutti sono delle hit. 

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Pubblico in visibilio, le ultime file tutte in piedi, il parterre fingendosi compostamente seduto,  si scatenava cantando ogni singola strofa. Nel finale tutti i piedi, tutti verso il palco, a cantare con lui. 

Cosa chiedere di più ad un cantante? Emoziona e si emoziona. Un concerto epico. Un mostro di bravura. Uno showman nato, ed è un peccato che siano passati ben sei anni dal suo ultimo tour. Se serviva così tanto, per dare così tanto amore e bellezza, siamo pronti ad aspettare ancora per il prossimo. «Farò di tutto per tornare in Sardegna, ve lo prometto!». Grazie Tiziano, la Sardegna ti ama e ieri te ne ha dato conferma. 

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