"Ma lei è davvero razzista?". "No, anzi. Non è questione di colore della pelle o di ricchezza e povertà. Io voglio solo che tutti rispettino la legge".

È uno dei tanti botta e risposta tra Matteo Salvini e un gruppo di alunni, andato in scena nel corso della prima puntata di "Alla lavagna", la nuova trasmissione di Rai 2.

Il format è semplice: prendi un personaggio pubblico e fallo interrogare dai bambini.

A fare da apripista, il vicepremier e leader della Lega (nelle prossime puntate i protagonisti saranno Danilo Toninelli, Milena Gabanelli, Rita Dalla Chiesa, Walter Veltroni e Massimo D'Alema).

Ma la partecipazione del ministro dell'Interno non è passata affatto inosservata.

Nel corso della sua "lezione", infatti, Salvini ha illustrato ai piccoli cosa s'intenda per sovranismo, parola chiave della sua azione politica.

Quindi le risposte a una serie di interrogativi, da "Cosa voleva fare da grande?" ("Il calciatore, ma il fisico è quello che è..."), a "Cosa si può fare per fermare le fake news?" ("Essere curiosi, anche se ogni tanto una bugia scappa").

E non sono mancate le domande prettamente politiche, tipo "A cosa serve il ministero della Famiglia?" ("A far riempire queste classi perché nascono sempre meno bambini").

Poi l'immancabile foto di gruppo, con annesso caso: tutti i bimbi sorridenti, eccetto uno, tra l'altro con indosso una maglietta rossa, simile a quelle indossata nelle recenti campagna pro-accoglienza dopo la chiusura dei porti ai migranti voluta dal Viminale.

Apriti cielo. Dopo la trasmissione sui social si è innescata una violenta polemica, tanto che l'hashtag #AllaLavagna è diventato trending topic.

Molti hanno parlato di "propaganda vergognosa" e di "strumentalizzazione dei bambini". E qualcuno ha anche osannato al bimbo con la maglietta rossa, ipotizzando per lui un futuro in politica. Alla guida della sinistra.

(Unioneonline/l.f.)
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