Sono due anniversari pieni quelli che attendono a novembre il regista bolognese Giuseppe "Pupi" Avati, tra i più prolifici e intensi del cinema italiano: 80 anni di vita scanditi per due terzi dal ritmo incessante dei film, attraversando generi diversi e lavorando fianco a fianco con star nostrane e internazionali.

Anticipando la ricorrenza e i 50 anni dal ciak della prima pellicola "Balsamus, l'uomo di Satana", il Comune di Budrio ha in programma una grande festa per il 4 ottobre e un ciclo di proiezioni intitolate "Le Avatine" - con appuntamenti che proseguiranno fino a giugno - per ringraziare il regista conterraneo e insieme il fratello Antonio, fidato compagno della lunga avventura dietro la macchina da presa.

Una risposta all'attaccamento di Avati alla propria terra, a Bologna e all'Emilia Romagna che ha ispirato tanti suoi film, e soprattutto a quel mondo della "bassa" e della provincia, godereccio e malinconico allo stesso tempo.

Il regista bolognese Pupi Avati, a cui il Comune di Budrio dedica l'evento speciale del 4 ottobre e la rassegna "Le Avatine". (Foto Ansa)
Il regista bolognese Pupi Avati, a cui il Comune di Budrio dedica l'evento speciale del 4 ottobre e la rassegna "Le Avatine". (Foto Ansa)
Il regista bolognese Pupi Avati, a cui il Comune di Budrio dedica l'evento speciale del 4 ottobre e la rassegna "Le Avatine". (Foto Ansa)
Con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone sul set del film "Un ragazzo d'oro". (Foto Ansa)
Con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone sul set del film "Un ragazzo d'oro". (Foto Ansa)
Con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone sul set del film "Un ragazzo d'oro". (Foto Ansa)
Francesca Neri e Fabrizio Bentivoglio in una scena de "Una sconfinata giovinezzza". (Foto Ansa)
Francesca Neri e Fabrizio Bentivoglio in una scena de "Una sconfinata giovinezzza". (Foto Ansa)
Francesca Neri e Fabrizio Bentivoglio in una scena de "Una sconfinata giovinezzza". (Foto Ansa)
Vanessa Incontrada e Neri Marcore', protagonisti de "Il cuore altrove". (Foto Ansa)
Vanessa Incontrada e Neri Marcore', protagonisti de "Il cuore altrove". (Foto Ansa)
Vanessa Incontrada e Neri Marcore', protagonisti de "Il cuore altrove". (Foto Ansa)
Antonio Albanese in una scena del film di Avati "La seconda notte di nozze". (Foto Ansa)
Antonio Albanese in una scena del film di Avati "La seconda notte di nozze". (Foto Ansa)
Antonio Albanese in una scena del film di Avati "La seconda notte di nozze". (Foto Ansa)
Sul set de "La rivincita di Natale", sequel di "Regalo di Natale", con Diego Abatantuono e Alessandro Haber. (Foto Ansa)
Sul set de "La rivincita di Natale", sequel di "Regalo di Natale", con Diego Abatantuono e Alessandro Haber. (Foto Ansa)
Sul set de "La rivincita di Natale", sequel di "Regalo di Natale", con Diego Abatantuono e Alessandro Haber. (Foto Ansa)
Il egista insieme a Gigi Proietti, protagonista del musical censurato "Bordella". (Foto Ansa)
Il egista insieme a Gigi Proietti, protagonista del musical censurato "Bordella". (Foto Ansa)
Il egista insieme a Gigi Proietti, protagonista del musical censurato "Bordella". (Foto Ansa)

Al cinema Pupi Avati è arrivato tardi, dopo aver tentato la strada del jazz come clarinettista "prendendo tanti cazzotti" e dopo aver capito dal collega Federico Fellini che la settima arte aveva il potere di racchiudere in una manciata di minuti un'intera vita o tante tutte insieme. E la sua intensa avventura sui set l'ha raccontata nel libro La grande invenzione. Un'autobiografia (Rizzoli, 2013), dicendo che lo spunto dei suoi film è sempre stato il mondo dei ricordi e del passato, e che dovendo proprio incasellarsi preferisce definirsi un autore di quelli che sanno lavorare solo partendo dalle proprie idee più che dalle sceneggiature di altri.

A premiarlo è stato soprattutto il pubblico, riconoscendosi nella semplicità e nel realismo di tante sue storie, molto meno il mondo dei premi cinematografici, nonostante le numerose candidature, forse perché, come spiega Avati stesso, "è probabile che la mia prolificità abbia prodotto diffidenza".

E in effetti in 50 anni di lavoro davanti alla sua cinepresa sono passate tanti ritratti familiari, sentimenti e atmosfere tutte italiane, ma soprattutto un caleidoscopio di generi, che va dall'horror del gioiello "La casa delle finestre che ridono" al cinico "Regalo di Natale", passando per il biografico "La seconda notte di nozze", "La cena per farli conoscere" e il delicato "Una sconfinata giovinezza".

Abbastanza per dirsi soddisfatto, se non fosse che la macchina da presa è ormai parte della sua vita e alle soglie degli 80 anni Pupi Avati è di nuovo al lavoro con il thriller "Il Signor Diavolo", che segna un ritorno alle origini e ancora una volta racconta l'amata provincia italiana.

(Unioneonline/b.m.)
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