Outsider e punta di diamante, ribelle e trascinatore, Nitro è la voce fuori dal coro della scena nostrana e il primo maggio a Cagliari farà tremare il palco del "Poetto Fest" con il flow indemoniato del suo ultimo disco, "No comment", ma non solo.

Fiore all'occhiello di casa Machete, Nicola Albera, classe '93, da Vicenza, si è aperto lentamente la strada nella folta selva dei rapper nostrani, prendendosi il suo posto tra i numeri uno.

Il rispetto se l'è guadagnato partendo dal basso. Nel 2007 la sua prima partecipazione alla battaglia di freestyle Tecniche Perfette. Sono i tempi della militanza nella crew Gioventù Bruciata, insieme all'MC Moova e al producer CeCe Dub, con cui nel 2010 pubblica il mixtape "Born2Burn". Di palco in palco arriva nel collettivo The Villains, un progetto ispirato alla fumettistica e al cinema di matrice dark, del quale fanno parte anche Moova, Venom e Zethone. Suonano una miscela di rap, hardcore, elettronica e dubstep, ma è ancora con il freestyle che Nitro si fa notare nel contest "MTV Spit 2012". Arriva secondo dietro Ensi e l'anno dopo pure, alle spalle di Shade, ma è proprio in questo periodo che arriva la grande collaborazione, quella con Fibra, che lo vuole in "Felice per me".

Sempre nel 2012 il rapper entra a far parte della Machete, che lancia la sua new entry con la partecipazione a sei tracce della "Machete Mixtape vol. II" (dieci nel "vol. III"). Con loro nel 2013 pubblica il suo esordio discografico: "Danger", il riscatto dell'eterno secondo. Spinto dalla fame, ma non di fama, Nitro butta fuori undici tracce prive di featuring (salvo "Mr. Anderson" ft. Balzebass) prodotte da undici beatmakers differenti, tra nomi nuovi e personaggi affermati. Un perfetto biglietto da visita, profondo e sincero nelle liriche, cupo e tagliente nei suoni, il disco, trainato da pezzi come "Back Again", "Margot" e "Bipolar Mind", ruota attorno a quella "Storia di un presunto artista", che nel progetto seguente diventerà la "Storia di un defunto artista".

Hardcore venato di riferimenti letterari e cinematografici, Phil de Payne (altro nome dell'artista) è il lato oscuro del rap italiano. "Suicidol", il suo secondo lavoro, uscito anche in versione "Post Mortem" con cinque bonus track, ne è la conferma. Le rime aggressive e estremamente dirette, unite alle basi sempre più incisive di pezzi come "The Dark Side Of the Mood", "Rotten", "Ong Bak" ft. Fabri Fibra, "Sassi e Diamanti", sono lo specchio di un artista maturo, capace di mettersi a nudo, senza rinnegare le proprie fragilità: la cifra mancante alla combinazione vincente della Machete Empire.

Click. "Suicidol", è disco d'oro, ma è con "No comment", che Nitro arriva al primo posto in classifica. È il segno che si può arrivare in alto anche senza piegarsi a logiche di mercato. "Buio Omega", "Infamity Show", prodotte da Low Kidd e Salmo, sul beat con Nitro in "Chairaggione", con "V!olence", "Passepartout" ft. Lazza e "Horror Vacui", sono i pezzi più dinamitardi di un disco creato per essere suonato dal vivo e con cui Nitro, sempre più bravo a raccontare se stesso e ciò che lo circonda, ha dato l'ennesimo scossone alla scena rap italiana.
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