È possibile fare un film comico su uno dei dittatori più sanguinari della storia contemporanea? Secondo il regista italo scozzese Armando Iannucci sì, e il trucco è usare l'arma della satira e del grottesco.

Partendo dalla graphic novel di Fabien Nury e Thierry Robins, il regista ha confezionato l'originale pellicola "Morto Stalin, se ne fa un altro", già apprezzatissima al Torino Film Festival e ora pronta per uscire nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 11 gennaio.

Il film ci proietta a Mosca nella notte del 2 marzo 1953, quella in cui l'URSS dirà addio al suo padre-padrone Joseph Stalin e sprofonderà nell'incertezza, mentre ai vertici del Soviet inizia la battaglia per la successione. Tra farsa e satira Iannucci mette in scena un cast internazionale capitanato da Steve Buscemi nei panni del successore di Stalin Nikita Kruscev, e tesse un ritratto velenoso della Russia sovietica e in particolare dei suoi leader.

Una satira irriverente che naturalmente non è piaciuta a Mosca.

(Unioneonline/b.m.)
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