È partita l'edizione 2017 di Miss Italia. Trolley, sneakers, un paio di jeans, una maglietta bianca, tra righe, pois e fantasie a fiori, ma soprattutto una buona dose di giovani sorrisi emozionati. Un po' spaesate, stanche per il lungo viaggio affrontato da ogni angolo del Paese, tutte determinate a conquistare la corona della più bella d'Italia, le 214 prefinaliste sono arrivate al Pala Arrex di Jesolo, dove si terrà oggi la prima selezione.

Per la settantottesima edizione della manifestazione portano con loro un carico di affetti familiari e di incoraggiamenti, per affrontare la sfida che le vedrà, in 30, impegnate fino al 9 settembre, quando su La7 andrà in onda la finale con il passaggio della corona dalla Miss in carica Rachele Risaliti alla nuova eletta.

"La carica delle concorrenti di quest'anno è ancora una volta l'istantanea del nostro Paese raccontata attraverso le donne e le loro unicità. Ci sono tante universitarie, almeno cento, quattordici sono già laureate, trenta lavorano e molte delle iscritte sono impegnate nello sport e nel sociale", racconta Patrizia Mirigliani, presidente del concorso da quindici anni.

LE SARDE IN GARA - Ragazze speciali perché normali, come Francesca Carrucciu, 22 anni, da Poggio dei Pini, Capoterra, Miss Sardegna. Alle spalle, dodici anni di danza classica e tre di violino. Bellissima. Ma bravissima. "Rappresentare la mia terra è un onore", racconta la ragazza. "E un onore è anche dividere il palcoscenico con le altre sarde in concorso, così solari, così generose".

Insieme a Francesca Carrucciu, a Jesolo, ci sono infatti anche Martina Corrias di Uras, Francesca Ena di Cagliari, Francesca Puddu di Decimomannu, Marina Angius di Serdiana, Silvia Senes e Claudia Pisanu di Sassari, Elena Carboni di Cossoine, Enrica Cabriolu di Palau: sono le ragazze che hanno ottenuto le fasce durante la finale di Sassari, organizzata dalla Venus Dea di Maurizio Ciaccio, patron, per la Sardegna, del concorso.

"Ormai - sottolinea Mirigliani - è quasi retorico affermare che la bellezza va di pari passo con l'intelligenza. Miss Italia lo dimostra raccontando le province italiane e accendendo i riflettori sulle nostre ragazze. È questa innanzitutto la forza della manifestazione che ho l'onore di rappresentare da quando mio padre mi ha passato lo scettro. Ricordo quel momento perché avvertii la sensazione di una grande responsabilità che avrei dovuto sostenere verso il Paese. Era il 2003, l'anno in cui vinse Francesca Chillemi. In giuria il 9 settembre ci sarà anche lei".
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