Della trilogia di Christopher Nolan dedicata all’uomo pipistrello, concordano tutti sul fatto che “Il Cavaliere Oscuro” sia in assoluto il capitolo più riuscito del pacchetto.

Oltre ad esser ricordato come uno dei migliori film d’azione degli ultimi vent’anni, il titolo ha ricevuto il premio Oscar per il miglior attore non protagonista, conferito postumo ad Heath Ledger dopo la sua tragica scomparsa. A conquistare gli spettatori è stata proprio la sua incredibile interpretazione nei panni del Joker: ben diversa da quella altrettanto iconica di Jack Nicholson nel “Batman” di Tim Burton, e rimasta impressa soprattutto per quel mix incredibile di irrazionalità, sregolatezza e macabro senso dell’humor.

Sebbene oggi il lavoro compiuto da Ledger sia ritenuto dai critici uno dei più brillanti della storia del cinema, e dalla più parte del pubblico la migliore versione del Joker apparsa sul grande schermo, è interessante ricordare che inizialmente si nutriva ben poca fiducia sulle sue doti. Prima che il titolo vedesse la luce, sono state molte le critiche a Nolan da parte dei fan e della stampa per aver pensato a lui come prima scelta per il villain. Dopotutto, le precedenti apparizioni di Ledger al cinema non fecero pensare che fosse capace di incarnare un personaggio così sadico e disturbato.

Proprio in difesa della sua scelta, Nolan ha ricordato la figura di Ledger a dieci anni dalla sua scomparsa durante un intervento per la BBC. Fra le tante curiosità, ha fatto menzione delle sue straordinarie abilità nell’improvvisazione, da cui è nata ad esempio l’iconica scena dell’applauso nel carcere. Ma ad aver colpito è stata anche la volontà di occuparsi autonomamente dei costumi e del trucco, oltre ad aver studiato una vocalità specifica per il personaggio che, a posteriori, si è rivelata essere inimitabile da parte dei suoi successori.

Ad aver elogiato le incredibili qualità della star è stato anche l’attore britannico Michael Caine, tornato a far parlare di sé dopo la pubblicazione del libro di memorie “Don't Look Back, You'll Trip Over”. Fra i tanti aneddoti che compongono il testo, troviamo alcuni interessanti riferimenti all’esperienza vissuta nel 2008 con “Il Cavaliere Oscuro”; a questo proposito, Caine ha sottolineato la sua ammirazione per Ledger, descrivendo l’immedesimazione nel Joker una vera e propria metamorfosi.

Sulle scelte interpretative, ha ricordato ad esempio: “Era un ragazzo meraviglioso, gentile e senza alcuna presunzione. Ero curioso di vedere come avrebbe affrontato il ruolo, soprattutto considerando quanto fosse iconica l'interpretazione di Jack Nicholson. Heath ha scelto di enfatizzare la follia pura del personaggio invece di puntare sulle battute. Il suo Joker era un individuo profondamente disturbato, il cui vero scopo restava un mistero”.

Su come invece avvenne il primo incontro con la star, ha rivelato: “Come dice Alfred a Bruce, alcuni uomini vogliono solo vedere il mondo bruciare. Ed era proprio questa la visione di Heath: il trucco sbavato, i capelli disordinati, la voce inquietante. Era agghiacciante. La prima volta che l'ho visto recitare sono rimasto scioccato: mi ha davvero spaventato!”

E rimasto profondamente colpito dall’incredibile trasformazione del suo collega, ha affermato: “Lui e Christian Bale erano ottimi amici e si divertivano molto insieme. Poi, davanti alla macchina da presa, diventava una figura terrificante, capace di gettare nel caos un'intera città. A ripensarci, la sua bravura ci ha spinti tutti a dare il massimo. Il duello mentale tra Batman e Joker è magnetico: sono così diversi o, in fondo, due facce della stessa medaglia? Joker voleva far credere a Bruce che fossero due versioni dello stesso concetto”.

Infine, pensando al vuoto incolmabile che ha provocato la sua perdita, ha aggiunto: “Sapevamo tutti che meritava un Oscar, già mentre giravamo. La sua scomparsa è stata devastante, ma il riconoscimento postumo ha reso giustizia a una performance che resterà nella storia. Nonostante la sua carriera sia stata interrotta troppo presto, sarà ricordato come uno dei più grandi attori di sempre”.

Giovanni Scanu

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