“Megalopolis”: Francis Ford Coppola svela cos’ha ispirato la sceneggiatura del film
Un progetto di lunga gestazione che ha debuttato in anteprima alla scorsa edizione del Festival di CannesAspettando l’uscita in Italia programmata per il 16 ottobre, il maestro del cinema Francis Ford Coppola ha condiviso qualche ulteriore dettaglio su “Megalopolis”, un progetto di lunga gestazione che ha debuttato in anteprima alla scorsa edizione del Festival di Cannes, ricevendo giudizi di critica piuttosto altalenanti.
L’imponente messinscena che nella città immaginaria di Nuova Roma vede contrapposti gli ideali utopistici di un ispirato architetto e il conservatorismo di un sindaco autoritario, ha richiesto attese e sforzi notevoli prima di veder la luce. Come rivelato nel corso di una recente intervista a Rolling Stone, Coppola ottenne l’approvazione per la prima stesura della sceneggiatura già nel 2001, da cui seguì una prima lettura a porte chiuse con gli attori Robert De Niro, Leonardo DiCaprio, Edie Falco e Uma Thurman. Con grande sorpresa, scopriamo che “Megalopolis” è intrecciato a doppio filo con l’attore James Gandolfini, protagonista della serie televisiva HBO “The Sopranos”, tristemente scomparso nel 2013. Anche l’interprete di Tony Soprano avrebbe infatti preso parte alla lettura del copione, per poi condividere col resto del gruppo il proprio parere. Nei piani iniziali, l’attore avrebbe dovuto ricoprire il ruolo del co-protagonista Franklyn Cicero, il primo cittadino della visionaria megalopoli assegnato poi a Giancarlo Esposito.
Su questi aspetti, Coppola ha dichiarato quanto segue: «Era la prima versione, ma non era poi così simile. Ci sono stati diversi periodi in cui ho fatto delle prove. In realtà l'attore protagonista de I Soprano mi ha dato un sacco di ottimi suggerimenti. Ha letto lui la parte del sindaco durante una prova nel 2001».
Ad aver complicato la realizzazione del film è stato poi l’attacco terroristico alle Torri Gemelle avvenuto lo stesso anno, che ha inevitabilmente bloccato il processo creativo: «Stavo scrivendo un film sull'utopia, fiducioso del futuro, e poi è arrivato l'attacco terroristico. Non riuscivo più a scrivere, così ho abbandonato il progetto».
I motivi dietro l’ingaggio di Gandolfini nascono dal grande apprezzamento del regista per “The Sopranos”, che ha definito senza mezzi termini «incredibile». Parlando poi dei meriti che ha avuto il creatore David Chase nel realizzare lo show, ha aggiunto: «Voleva essere un regista, e si possono vedere tutte queste influenze cinematografiche nello show. E poi ha elevato la narrazione televisiva al livello dei film, e forse li ha superati. È piuttosto sorprendente!».
Dopo essersi rivisto nell’episodio del 2017 “Southern Italy: The Heel of the Boot” del programma televisivo “Anthony Bourdain: Cucine Segrete”, Coppola ha deciso di rimettersi in forma e ritrovare l’ispirazione sopita. Dopo breve tempo, l’idea di tornare a lavorare su “Megalopolis” s’è fatta sempre più chiara: «Quando alla fine ho visto l'episodio, ho pensato: sembro una balena, questo non è salutare per me. Mi sono iscritto a un programma di cinque mesi al Duke Fitness Center, dove lo scrittore de Il Padrino Mario Puzo era andato qualche volta, e ho perso quasi 15 chili. Nei giorni in cui mi sottoponevo a questo rigido regime di esercizi, ho iniziato ad ascoltare alcune letture di Megalopolis solo per il gusto di farlo, e ho pensato: mi sembra più attuale che mai. Ho capito che, anche se la sceneggiatura aveva 20 anni, potevo ancora farlo».
Nato come critica a Hollywood e al mondo dello star system, Coppola ha ribadito che “Megalopolis” non è frutto di una superproduzione americana, e che pertanto non può definirsi “woke”. Sottolineando inoltre che si tratta di un film apartitico - da qui la scelta di includere nel cast attori appartenenti a differenti orientamenti politici - non troveremo alcun tipo di riferimento ideologico e non incapperà nel rischio di “fare la morale”. In questo senso, ha precisato: «Quello che non volevo che accadesse è che fossimo ritenuti una produzione hollywoodiana snob che si limita a fare la morale agli spettatori. Nel cast ci sono persone che sono state cancellate in un momento o nell'altro. Ci sono persone che sono arci-conservatrici e altre che sono estremamente progressiste dal punto di vista politico. Ma stavamo lavorando tutti insieme a un film. È stato interessante, ho pensato».