Poco più di due anni per vedersi stravolgere la vita. Per passare da giovane emergente a concerti in mezza Europa. Per vincere - contro ogni pronostico - il festival di Sanremo nel 2019 con “Soldi” (quadruplo disco di platino) arrivando direttamente dalle Nuove Proposte e poi sfiorando il successo anche all'Eurovision Song Contest di quello stesso anno.

Mahmood dopo dischi d'oro, concerti sold out, hit in radio e in classifica torna con un nuovo album "di passaggio, che spiega quello che mi è successo negli ultimi due anni, quello che ho passato da Sanremo in poi". Tanto per cominciare "non scrivevo più sui bus, ma sugli aerei, ed è un disco che racconta molto il viaggio".

Il titolo è "Ghettolimpo” (anticipato da “Inuyasha”, disco d'oro, e da “Klan e Zero”, brano che fa parte della colonna sonora dell'omonima serie originale Netflix), "a metà tra l'Olimpo e la quotidianità, un non-luogo dove i due mondi si uniscono, popolato da persone, né immortali né semplici umani, che hanno punti in comune con la mitologia greca e che cercano di dare un senso alla propria vita", spiega il 28enne cantautore di origine egiziana.

ANIMA SARDA – Mahmood è da sempre molto legato alle sue radici arabe, ma per la prima volta e con l’occasione dell’uscita dell’album parla anche della Sardegna, terra natia della madre: "Ho sempre parlato delle mie origini arabe e non di quelle sarde, mentre la verità è che io a casa parlo sardo. Il brano 'T'amo' rappresenta proprio le mie radici, mia madre. Ci ho messo tutto quello che potevo di cosa è lei per me. Quando l'ha sentita la prima volta mia mamma si è messa a piangere".

La mitologia greca - racconta ancora - è sempre stata una sua passione e permea intensamente questo disco, fin dall'introduzione con Dei. Tra i miti cui è più affezionato c'è quello di Narciso. "Ma io lo vivo al contrario: a lungo in questi ultimi anni mi guardavo e non mi riconoscevo più. Cercavo l'Alessandro di sempre, ma trovavo solo quello che vedevano gli altri".

LA PRODUZIONE – Immancabile il tocco di Dardust nella produzione, "che ha fatto un quarto del disco, se non di più. Mi ha insegnato quasi tutto, a livello di struttura. Anche se poi lui vuole riempire, io svuotare. Per me è sempre un riferimento, anche quando non scriviamo insieme, chiedo il suo giudizio".

Due i feat presenti, con Elisa e Woodkid. "Non mi andava di riempire questo disco di tanti duetti - dice Mahmood -. Quando metti la voce di un altro, devi dargli importanza. Deve avere spazio per raccontarsi. Ma dei brani con Elisa (per Rubini) e Woodkid (in Karma) sono molto felice".

La sua crescita personale e artistica è passata anche dall'Eurovision, dove era dato tra i favoriti, arrivando secondo. "Sono contento per i Maneskin che ce l'hanno fatta. Per me è andata benissimo, sarebbe stato così anche se fossi arrivato terzo o quarto. E' come se avessi vinto, perché mi ha dato la possibilità di fare un tour europeo, di farmi conoscere, nella mia testa è come se avessi vinto”.

(Unioneonline/v.l.)

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