"Sì, sto facendo un film per tirarci fuori da questo casino". Così Michael Moore commenta su Twitter la notizia di un suo documentario"'decisivo" su Donald Trump, annunciata a Cannes da Bob and Harvey Weinstein, che hanno acquistato i diritti mondiali del nuovo lavoro.

Il titolo, ''Fahrenheit 11/9'', è uguale a quello del documentario sulle Torri Gemelle del 2004, ma inverte i numeri delle date, da 9/11 (11 settembre) a 11/9 (9 novembre) riferendosi al "day after" dell'election day americano.

Moore aveva predetto lo scorso giugno che Trump avrebbe vinto le elezioni e, per il nuovo documentario, ha riunito la stessa squadra del film sugli attentati dell'11 settembre 2001.

Le riprese sono avvenute in grande segretezza e Moore assicura che il film romperà lo schermo di teflon che ammanta la presidenza di Trump e il muro di gomma della sua comunicazione.

"Non importa cosa gli sia stato scagliato contro - ha commentato Moore in una nota - non ha funzionato. E non importa cosa sia stato rivelato, perché resta in piedi. I fatti, la realtà e i cervelli non possono sconfiggerlo. Anche quando si ferisce da solo, la mattina seguente va avanti e twitta". "Ma - prosegue poi - tutto ciò avrà fine con questo film".

Gli accordi per la distribuzione nei vari paesi verranno siglati proprio in questi giorni durante il festival di Cannes, dove Moore vinse la Palma d'oro nel 2004 proprio con "Fahrenheit ‪9/11".
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