Sui camion militari carichi di bare che, nell'oscurità, hanno attraversato Bergamo nei giorni più dolorosi della quarantena sconvolgendo l'Italia e il mondo intero, c'era anche il corpo della zia di Giorgio Pasotti.

Un dolore immenso per l'attore, che solo ora ha raccontato di aver perso la sua parente proprio durante il picco dell'epidemia, a metà marzo, quando Bergamo era una delle città più colpite dal Covid-19.

L'attore ha svelato questo doloroso episodio della sua vita a margine della conferenza stampa di presentazione del suo ultimo film "Abbi fede": "Ho vissuto il periodo del lockdown a Roma - ha spiegato Pasotti - ma con la testa e il cuore a Bergamo dove vivono i miei genitori, i parenti e molti amici. Tutti hanno perso qualcuno, io stesso ho perso una zia, morta da sola in ospedale, caricata e trasportata con i mezzi militari in un luogo sconosciuto".

E proprio a lei , così come simbolicamente alle migliaia di altre vittime del coronavirus, l'attore ha voluto fare un regalo speciale, la dedica del suo film da regista.

"A Bergamo non c'è nessuno che non abbia perso qualcuno - ha spiegato ancora Pasotti - mio cugino non ha saputo niente di sua madre fino a tre giorni dopo la sua morte. Hanno vissuto questo dolore con grande riservatezza, arrotolandosi le maniche per ripartire. E' una vicenda che mi ha reso fiero di essere figlio di quella terra".

L'attore Giorgio Pasotti non è l'unico volto noto ad aver perso un familiare a Bergamo. Su quei camion c'era anche la salma del padre del conduttore Gabriele Corsi, che aveva scelto di condividere il suo dramma sulla sua pagina Instagram, pubblicando uno straziante messaggio dedicato al padre.

(Unioneonline/v.l.)
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