Una schermata nera, e uno straziante messaggio condiviso con migliaia di follower.

Francesca Barra e Claudio Santamaria hanno espresso così, attraverso Instagram, il loro dolore per la perdita del bimbo a lungo sognato, e cui purtroppo hanno dovuto dire addio.

"Il nostro bimbo – scrive Francesca Barra - tanto cercato, tanto voluto, che finalmente era dentro di me contagiandoci con gioie e progetti e con cui poi abbiamo lottato aggrappandoci alla più piccola e improbabile speranza, ha interrotto il suo cammino prematuramente lasciando un vuoto che non riusciamo a riempire con nulla".

"Io e Claudio stiamo vivendo uno dei momenti più dolorosi della nostra vita", scrive la giornalista. "Sappiamo che tanti di voi hanno fatto il tifo per noi, il nostro amore, il nostro bambino e per questo vi ringraziamo con parole sincere che provo a condividere per quel 'prima o poi si scoprirà' che doveva arrivare, ed è più giusto che arrivi da noi. Perché il calore dei familiari, degli amici discreti, degli sconosciuti che però sono stati coinvolti in tante gioie - e tante fatiche - non è mai scontato o dovuto. E lo useremo come unguento in queste ore in cui stiamo facendo i conti con una perdita dolorosissima".

Francesca Barra, 40 anni, aveva annunciato la gravidanza in tv, a sorpresa, durante una puntata del programma serale di Barbara D'Urso. La giornalista, in studio con altri ospiti, rispondendo a una critica sulle sue forme aveva dichiarato: "Ho un ottimo motivo, sono incinta", e per lei erano piovuto migliaia e migliaia di messaggi di congratulazioni.

Oggi, invece, il dolore più grande, e la convinzione che nulla può mai essere dato per certo o scontato. "La mia pancia sembra ancora essere il luogo più sicuro per proteggerlo – dice -. Eppure lui non c’è più. Ho spesso creduto e condiviso con voi la sfrontata certezza che l'amore salvasse, bastasse, rendesse invulnerabili ed eroici. Che la mia forza, l'essere disposti a tutto, la forza di una madre, potesse perfino smentire la scienza e trasformarsi nel miracolo. Oggi scopro di essere fragile, di non avere armi, di non essere stata in grado di produrre quel miracolo, di essere piccola, di non avere spiegazioni sagge perché non sempre ciò che sai, sei e senti è sufficiente per salvare chi amavi già con tutta te stessa".


E, ancora, la dura scoperta di non potere "compensare una perdita con altre fortune ricevute precedentemente, perché ogni progetto è un progetto unico e apporta un senso nella vita che non può essere sostituito con nessun sollievo. E per questo , proprio per questo, ci sarà bisogno di molto tempo e di un rispettoso silenzio".

"Non per cancellare - conclude - ma per lasciare che questo pezzo di vita reciso e questo dolore, trovi il giusto posto nel nostro cuore e si posi, e riposi, senza l'ossessione dei milioni di perché che per ora ci inseguono pur sapendo che non otterranno mai la risposta che il nostro cuore meriterebbe".

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(Unioneonline/v.l.)
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