«Siamo molto carichi e felici. Sul palco più famoso d’Italia porteremo tutta la nostra tradizione, il nostro canto, in una chiave diversa dal solito. Ma non vogliamo svelarvi nulla».

Il gran giorno è arrivato, questa sera al teatro Ariston i Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” si esibiranno con Mahmood, nella serata dedicata alle cover, con una rivisitazione della canzone “Come è profondo il mare” di Lucio Dalla: per la prima volta il canto a tenore sarà a Sanremo.

Pronti Dino Ruiu, voce, Andrea Sella, mezza voce, Pierluigi Giorno, contra, e Mario Pira, basso, che – dopo la benedizione del “decano” Daniele Cossellu – si sono scaldati tra un canto a “isterrita” e uno a “boche notte” e tra un “ballu seriu” e un “ballu lestru”.

«Abbiamo avuto tante collaborazioni nella nostra carriera ma non abbiamo mai ricevuto una richiesta simile: ringraziamo Mahmood, un ragazzo straordinario, che ha avuto l’idea di coinvolgerci», raccontano a Sanremo, a poche ore dallo spettacolo. A Bitti l’attesa è tanta: nei negozi e nei bar del paese barbaricino non si parla d’altro e la voglia di vedere il quartetto di cantori bittesi, che in decenni di attività ha portato l’antica espressione artistica dei pastori in tutto il mondo, è  alle stelle. «Sono tutti curiosi, non si immaginano come entreremo in scena anche se ci conoscono benissimo. È per tutti una sorpresa, la stiamo custodendo gelosamente».

«Porteremo in mondovisione la ricchezza e la bellezza di una terra intera, che con il suo canto millenario affronta questa avventura artistica con sobrietà e serietà – continuano - Lo faremo sapendo che su quel palco non ci saranno solo i Tenores di Bitti e Mahmood, ma ci sarà il sacrificio e l’impegno di un’Isola in terra sarda e di tante piccole isole che ci seguiranno in famiglia o con gli amici dalle più svariate località del pianeta. Il canto a tenore rimarrà sempre il canto del nostro mondo, delle nostre storie d’amore e delle proteste sociali, dei momenti di raccoglimento religioso e delle giornate di festa in cui si riuniscono le comunità. Grazie a Mahmood proveremo a condividerlo con tante persone in un modo diverso e alla pari con altri stili musicali».

La canzone è «una delle mie preferite di sempre», ha rivelato Mahmood. «La profondità di questo testo è immensa. Ma sono felice di cantarla con loro perché rappresentano la mia terra d’origine. E poi sono bravissimi: qualche giorno fa abbiamo fatto le prove in studio e il più anziano del gruppo, che ha l’orecchio assoluto, è riuscito a prendere la nota dell’intro a cappella. Sono incredibili, sarà top».

I Remunnu ‘e Locu, nati nel 1974, hanno cantato in tutti i continenti e in tutti i Paesi d’Europa: dall’Australia all’Iraq, dal Kazakistan all’Argentina, al Canada, a Cuba e agli Stati uniti, passando per Egitto, Singapore e Marocco. In Francia si sono esibiti ben 26 volte. In Sardegna hanno cantato con i più grandi artisti dell’Isola: da Maria Carta ai Tazenda, da Piero Marras a Luigi Lai, da Paolo Fresu ai Cordas e Cannas, da Antonello Salis a Enzo Favata, passando per Elena Ledda e Mauro Palmas. Sul versante internazionale le esperienze con Peter Gabriel e Ornette Coleman, Lester Bowie e Frank Zappa. E da stasera in questo sterminato elenco comparirà anche Mahmood.

© Riproduzione riservata