"Siamo ciò che siamo e nessuno ci cambierà" è stato sino ad oggi il loro mantra. Un mood che ha portato i Maneskin, con il brano Zitti e Buoni (già disco d'oro e 18 milioni di streaming), a far trionfare il rock a Sanremo.

Ora la band è pronta ad approdare all'Eurovision Song Contest, che però - da regolamento - è una competizione po' più "bacchettona" del festival nostrano e non accetta parolacce nei testi, tanto da costringere Damiano e compagni ad autocensurarsi per esibirsi a Rotterdam.

"Siamo ribelli, mica scemi - sintetizza proprio il frontman del gruppo -. Non ci ha fatto piacere dover cambiare il testo, ma c'è un discorso di buon senso".

I Maneskin, smaltita la sbornia da Sanremo, sono pronti a presentare il loro nuovo progetto discografico, a due anni dal debutto con "Il ballo della vita": "Teatro d'ira - Vol.I" è il nome dell'album, prima parte di un progetto più ampio, registrato tutto in presa diretta al Mulino Recording Studio di Acquapendente (VT) per ricreare la dimensione live.

"Il titolo - spiegano i quattro giovani artisti - fa riferimento a un'ira catartica, la nostra rabbia trasformata in qualcosa di positivo, che porta a cambiare le cose".

Un disco, ribadiscono, "tutto suonato, crudo, contemporaneo che ci rappresenta oggi". E pace se qualche purista del rock storce la bocca. "Non siamo i Led Zeppelin - attacca Damiano -, ma ci devi arrivare a essere i Led Zeppelin, dateci il tempo. Noi nel frattempo dormiamo sereni".

I Maneskin hanno anche annunciato il loro primo tour nei palasport: al via il 14 dicembre da Roma con una doppia data già sold out, come esaurite anche le successive due a Milano (il 18 e 19 dicembre). Il tour prosegue poi per altre sette date per concludersi il 23 aprile 2022 all'Arena di Verona.

(Unioneonline/v.l.)
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