Un classico intramontabile del fumetto sta per tornare sul grande schermo con “Hellboy - The Crooked Man”, reboot cinematografico tratto dall’opera cartacea di Mike Mignola pensato per riportare in auge il demone Anung Un Rama con un adattamento al passo coi tempi, dopo le precedenti trasposizioni dei primi due Hellboy a cura di Guillermo Del Toro e del terzo “Hellboy” diretto dal regista Neil Marshall.

Il rifacimento tenterà di mettere una pezza al riscontro altalenante avuto coi precedenti titoli, per dimenticare in particolare il disastro commerciale del film uscito nel 2019 gravato da una serie di problemi produttivi e dalle lamentele di coloro che avrebbero preferito veder ultimata la trilogia di Del Toro. In questa direzione, la Nu Image ha scommesso nuovamente sul franchise affidandosi stavolta al contributo attivo di Mignola.

Da questa partnership è nato il desiderio di realizzare la miglior trasposizione possibile di “The Crooked Man”, un racconto denso di atmosfera che unisce alle suggestioni lovecraftiane il tema della stregoneria e mostra uno dei lati più controversi della cultura americana. Affidato alle abilità del regista Brian Taylor, anche ricordato per l’ottima serie televisiva “Happy!”, il progetto manterrà il più assoluto rigore e aderenza all’opera di riferimento, nel suo mix caratteristico di azione, violenza e profondità riflessiva.

Come dichiarato dallo stesso director nel corso di un’intervista: «Sarà molto fedele a quella storia a fumetti e porterà su schermo una versione più giovanile di Hellboy intenta a destreggiarsi tra gli angoli oscuri del mondo. Una sorta di detective notturno del paranormale, un qualcosa che fino ad ora non abbiamo mai visto».

Con le fattezze a questo giro della star Jack Kesy, recentemente comparsa nel film di David Fincher “The Killer”, Hellboy si troverà bloccato nelle profondità dei Monti Appalachi, di ritorno da una precedente missione. In compagnia di un agente del BPRD ancora alle prime armi, il demone scoprirà che la zona è controllata da un gruppo di streghe al servizio dell’Uomo Storto, un personaggio inquietante che pare esser in qualche modo legato al suo passato. Dopo i festeggiamenti per la fine delle riprese avvenute lo scorso maggio, che Mignola ha prontamente celebrato con un messaggio sul suo profilo Instagram, “Hellboy: The Crooked Man” è stato nuovamente al centro delle riflessioni da parte del director con un’intervista rilasciata a GamesRadar+ in occasione del Comic-Con di San Diego.

Stando a quanto trapelato, il film avrà un tono più cupo di quello visto nelle uscite precedenti e un’impostazione più incline al genere horror, con espliciti riferimenti al maestro del brivido Stephen King: «È una storia dell'orrore, è un film dell'orrore, è molto semplice. L'ho affrontato come se fosse un adattamento. Sto adattando la storia come farei con una storia di Stephen King, è tutto lì nei testi. Lo eseguirò con tutto l'amore e la cura possibili. Penso che i fan del fumetto originale lo ameranno. So già che c'è gente online che ha visto i teaser e cose del genere e dice: questo è il fumetto, è quello che vogliamo».

Un altro aspetto su cui il regista ha investito anima e corpo è il netto distacco tra il corso del nuovo film e quello degli appuntamenti passati, abbracciando un’impostazione stilistica e contenutistica completamente differente: «Sapevo che non avremmo fatto alcun riferimento agli altri film, sono una cosa a se stante. Sono fantastici, ma questa non è una space opera, giusto? È una storia di folklore, è contenuta. È un tentativo di rendere le cose un po' più semplici, credo. Mi sembra che i film siano diventati molto, molto complicati. E stiamo parlando di questo, voglio dire, i film di oggi durano due o tre ore e un'ora di persone che spiegano le cose e io ancora non lo capisco. Mi stanca. Penso che una bella storia horror tradizionale sia una cosa semplice, ed è così che l'abbiamo affrontata e pensata».

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