Taylor Swift fa la storia. Dopo la sfilza di primati conquistati nel 2023, ieri sera la cantante è diventata la prima artista nelle 66 edizioni dei Grammy a ottenere per la quarta volta il premio al miglior album dell'anno.

Con "Midnights”, che si aggiunge alle vittorie di “Fearless” (2010), 1989 (2016) e “Folklore” (2021), la pop star supera Stevie Wonder, Paul Simon e Frank Sinatra che si erano fermati a tre riconoscimenti in questa categoria, considerata la più prestigiosa.

Inguainata in un vestito bianco di Schiaparelli cucito su misura, Swift è salita sul palco della Crypto.com Arena di Los Angeles talmente emozionata che ha trascurato di salutare l'ospite d'eccezione che aveva annunciato il premio: Céline Dion. In una rarissima apparizione pubblica, la superstar canadese affetta da una rara malattia neurologica, la sindrome della persona rigida, ha consegnato il premio finale di una serata dominata dalle donne.

Nel corso della cerimonia di tre ore e mezza presentata da Trevor Noah, Swift ha ritirato anche il riconoscimento per il miglior album pop dell'anno, annunciato dagli U2 in collegamento dalla Sfera di Las Vegas. «È il mio 13esimo Grammy», ha esordito sollevando il grammofono dorato. Il 13 è il suo numero fortunato e quindi la star ne ha approfittato per annunciare che il 19 aprile uscirà il nuovo album, Tortured Poets Department.

La Recording Academy ha invece votato “Flowers” di Miley Cyrus come miglior disco dell'anno, il riconoscimento che valuta la registrazione e la produzione di un singolo. «Grazie. Però non cambierà niente. La mia vita era favolosa anche ieri. Non pensiate che non sia importante, ma grazie, buona serata!», ha tagliato corto l'ex Hannah Montana di Disney Channel che ha vinto anche per la miglior performance pop da solista.

Miglior artista esordiente del 2023 è invece la cantautrice pop e R&B nata ad Atlanta, in Georgia, nel 1989, Victoria Monét.

In una serata in cui le donne hanno fatto da padrone come vincitrici, annunciatrici e nelle esibizioni, Billie Eilish ha alzato il Grammy per la migliore canzone con la ballata per pianoforte "What Was I Made For?”, scritta per la colonna sonora di Barbie insieme al fratello Finneas. La 22enne ha dedicato il premio alla squadra del film che ha sbancato i botteghini la scorsa estate.

Soprattutto, ha nominato la regista Greta Gerwig e la protagonista Margot Robbie, escluse dalle nomination agli Oscar.

Tracy Chapman, dal 2009 lontana da esibizioni e concerti, ha commosso il pubblico tornando a imbracciare la chitarra e cantando la sua hit del 1988 Fast Car, insieme a Luke Combs, nominato per la cover di questo brano. Occhi lucidi anche quando sul palco è apparsa un'altra icona come Joni Mitchell. Seduta su una sorta di trono, con la mano stretta al bastone, la cantautrice di Big yellow taxi ha interpretato un suo trionfo, Both Sides Now. Mitchell ha ritirato il decimo Grammy della sua vita, ma non aveva mai cantato durante la cerimonia. 

(Unioneonline/v.l.)

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