Il caso di Erin Doom si è rivelato in Italia un fenomeno letterario a dir poco sorprendente. Fino a poco tempo fa d’identità sconosciuta, l’affermata scrittrice - mostratasi per la prima volta dal vivo nel 2023 durante una puntata del programma televisivo “Che tempo che fa”- è stata considerata da alcuni opinionisti “la Elsa Morante dei giovani” grazie al successo che hanno ricevuto i suoi scritti, prima pubblicati a puntate e successivamente riproposti in formato integrale. Col passaparola della comunità BookTok sul servizio Tiktok, la domanda per i suoi testi è subito esplosa, e dalla sua opera prima “Fabbricante di Lacrime”, che ha raggiunto nel nostro paese il record di romanzo più letto nel 2022 con oltre 500.000 acquisti, è stato tratto il lungometraggio ufficiale uscito lo scorso 4 aprile sulla piattaforma Netflix. Diretto da Alessandro Genovesi, regista e sceneggiatore specializzato nella commedia leggera che ha firmato titoli come “Puoi baciare lo sposo” e “7 donne e un mistero”, il film nasce dalla collaborazione vincente tra Netflix e Rainbow con Colorado Film. Seguendo in maniera speculare la trama del testo, la pellicola mette in scena la storia di Nica, una ragazzina che vive nell’orfanotrofio Grave dove si è soliti trascorrere il tempo raccontando di miti e personaggi fantastici.

Fra di essi, suscita particolare attenzione la storia del Fabbricante di Lacrime, un artigiano capace con le sue abilità di creare le sofferenze umane. Dopo aver ricevuto l’adozione da parte dei coniugi Milligan, Nica si troverà a convivere con Rigel, un coetaneo dal carattere inquieto che dietro la sua bellezza ed intelligenza nasconde qualcosa di misterioso. Da una rapporto iniziale apparentemente ingestibile, la leggenda del Fabbricante tornerà improvvisamente nelle loro vite: sarà una prova importante che metterà Nica di fronte a tutto pur di realizzare i propri sogni. A poche settimane dall’uscita, scopriamo che anche il film riesce a segnare un record, e questa volta a livello internazionale: “Fabbricante di Lacrime” è il primo film italiano distribuito su Netflix ad aver raggiunto il più alto numero di visualizzazioni in tutto il mondo. Un traguardo senza precedenti che il produttore Iginio Straffi di Colorado Film ha voluto celebrare col seguente messaggio: «Per prima cosa vorrei ringraziare i vertici di Netflix che ancora una volta hanno creduto in una storia, in una creatività tutta italiana capace però di soddisfare i gusti del pubblico internazionale, perché non era scontato. Questo successo che segue gli altri che avevamo già ottenuto sullo stesso servizio di streaming, sono segnali importanti per tutta la cinematografia italiana e per la forza e la capacità delle persone che lavorano in questo settore». Con un cast che vede coinvolti Caterina Ferioli, Biondo, Alessandro Bedetti, Roberta Rovelli, Orlando Cinque e Sabrina Paravicini, il titolo ha ricevuto un’accoglienza positiva anche da parte del pubblico nazionale, sebbene non sia riuscito a guadagnarsi altrettanto consenso da parte della critica specializzata.

Con una percentuale di gradimento del 17% ed un punteggio medio di 3.60 sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, l’adattamento sembrerebbe non aver convinto per l’eccessiva somiglianza con la controparte cartacea e per l’interpretazione degli attori ritenuta poco incisiva. Tra le altre critiche viene segnalata un’eccessiva banalizzazione dell’elemento romance, che stando alla recensione del Cinematografo viene definito “senza tensione romantica, una sfilata di cliché in cui i personaggi sembrano stilizzati fino alla macchietta”. Aldilà delle discrepanze tra pubblico e critica, c’è da chiedersi se il successo del film possa dar vita a un sequel nel prossimo futuro, anche di fronte alla natura auto conclusiva del romanzo. Sembra che per il momento non ci siano piani in merito, ma non è da escludere che le sotto trame dei vari personaggi possono trovare ulteriori sviluppi con progetti affini.

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