Dopo 69 anni, in un elegante ed affascinante nuovo allestimento scenico, torna a Cagliari “Ernani” di Giuseppe Verdi, terzo titolo della stagione lirica e di balletto del teatro Lirico.

Sabato 9 aprile alle 20.30 (turno A) il primo spettacolo, con il celebre dramma lirico in quattro parti su libretto di Francesco Maria Piave.

La regia, curata nei minimi particolari, è firmata da Davide Garattini Raimondi che ha già lavorato per il Teatro Lirico di Cagliari in occasione delle recite de “L’ape musicale” di Da Ponte nell’estate 2017 e nell’autunno 2018 e per “Lo schiavo di Gomes” che ha inaugurato la stagione lirica 2019.

Le affascinanti scene e i sontuosi costumi sono di Domenico Franchi, mentre le raffinate luci sono firmate da Alessandro Verazzi.

A dirigere i complessi musicali stabili, orchestra e coro del Lirico, è il maestro Giuseppe Finzi, apprezzato direttore pugliese che nel 2017 ha diretto, con grande successo di pubblico e critica, la prima europea di “La Ciociara” di Marco Tutino, per poi ritornare per un’applaudita serie di concerti. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.

L’opera si avvale di due cast prestigiosi che si alternano nelle recite: Marco Berti e Ragaa Eldin (Ernani), Devid Cecconi e Badral Chuluunbaatar (Don Carlo), Andrea Silvestrelli e Dongho Kim (Don Ruy Gómez de Silva), Marigona Qerkezi e Renata Campanella (Elvira), Giada Frasconi (Giovanna), Tatsuya Takahashi (Don Riccardo), Carlo Di Cristoforo (Jago).

Rappresentata per la prima volta il 9 marzo 1844 al Gran Teatro la Fenice di Venezia, riscuotendo un grande successo di pubblico, Ernani viene considerata la più bella opera giovanile verdiana (quinta in ordine di composizione), insieme a Nabucco e Macbeth, in cui la violenta forza pura della vendetta trova la sua massima espressione d’intensità e vibrazione. La trama dell’opera, complessa e articolata, racconta la passione ricambiata di Ernani, il bandito sotto le cui mentite spoglie si nasconde il nobile Don Giovanni d’Aragona, per la giovane Elvira, promessa sposa al vecchio zio Don Ruy Gomez de Silva e amata al contempo perfino dal re, Don Carlo, futuro imperatore. Come in ogni dramma che si rispetti, l’entrata in gioco di gelosie, codici d’onore, congiure e vendette implacabili renderà impossibile l’atteso lieto fine e il melodramma si compie nel finale toccando anche corde sensibili in anni risorgimentali.

L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 30 minuti circa compreso l’intervallo, viene, ovviamente, rappresentata in lingua italiana, ma, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, viene eseguita con l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.

La recita per le scuole che prevede l’esecuzione in forma ridotta dell’opera della durata complessiva di 60 minuti circa, è martedì 12 aprile alle 11. Nel ruolo di narratore l’attore cagliaritano Simeone Latini.

(Unioneonline/v.l.)

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