Enrico Ruggeri: “Io di destra? No, ma non sono mai entrato nei salotti buoni della sinistra”
“Sono una persona libera, sono stato il primo a parlare di trans e pena di morte”
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“Io di destra? No, solo libero”.
Lo ha detto Enrico Ruggeri, che il prossimo 21 ottobre verrà insignito del Premio Tenco alla carriera.
Parlando delle sue idee politiche il cantautore milanese ha dichiarato: “Io sono una persona libera: sono stato il primo a parlare di pena di morte, il primo, nel 1991, a scrivere una canzone intitolata ‘Trans’. Ho scritto del disagio mentale, della detenzione. Ho fatto politica senza entrare nel salotto buono degli intellettuali o colleghi di sinistra. Politica viene da polis e io ho raccontato molto dell’aggregazione, della comunicazione, delle difficoltà. Per cui respingo al mittente l’accusa dell’essere di destra”.
Il cantante di “Contessa” e “Mistero” è anche un romanziere con l’amore per il racconto. Ha spiegato di non seguire il precetto biblico “ama il prossimo tuo come te stesso”, “però il prossimo mi interessa molto e soprattutto parto dal presupposto che sulla vita di ogni essere umano puoi fare un film, scrivere un romanzo. Insomma, la vita della gente è sempre interessante se la sai leggere”.
A proposito, infine, degli artisti arrivati alla fama negli ultimi anni ha affermato: “Gli artisti vanno giudicati in trenta-quarant’anni... Il mascheramento è una trovata, la poesia è un’idea… Come si distingue una dall’altra? Ci pensa il tempo. Che è galantuomo. Vedo Achille Lauro e aspetto. Cosa penso dei Maneskin? Finalmente vedo dei ragazzi che, come me agli esordi, passano la vita in cantina a provare e non andare a caccia di follower in Rete”.
(Unioneonline/F)