Prima un tour con Rkomi poi niente meno che X Factor, il talent show di Sky che si avvia alla finalissima di giovedì. Ne ha fatta di strada Elisabetta Cois, 32 anni, la vocal coach di Sarroch, da quando ha lasciato la Sardegna per seguire il sogno della musica. E meno male che ha seguito il consiglio del papà. «Io dopo il diploma volevo iscrivermi a Filosofia o Psicologia, e fu proprio mio padre a dirmi “Dopo che hai studiato così tanto vuoi buttare via la musica?” Gli devo tanto. Gli devo tutto».

E così adesso Elisabetta è impegnatissima a insegnare ai ragazzi di X Factor che sono rimasti in 4 a contendersi la vittoria finale. Prima di tornare a casa per trascorrere il Natale con la sua famiglia a Sarroch.

Allora Elisabetta ci racconta come è arrivata a X Factor?

«Il mio nome era uno di quelli che girano a Milano come vocal coaching. Seguo già diversi artisti, non ero una sconosciuta e così mi hanno contattato».

Un sogno che si realizza?

«Diciamo che ero contenta, ma è anche una grande responsabilità. Noi che lavoriamo sempre dietro le quinte non sai mai poi cosa possa uscire dal montaggio. Siamo abituati a un lavoro a tu per tu, qui invece hai intorno 4-5 persone, che sono ovviamente i cameramen».

Ha pensato di dire no?

«Questo mai, ho accettato a prescindere . Mi ricordo le prime edizioni che ho sempre seguito. Sono sempre usciti artisti importanti come Mengoni, Gaia, Noemi. Lorenzo Fragola. Chi ha mantenuto notorietà dopo il programma aveva effettivamente qualcosa da dire».

A un passo della finale ce lo dice chi è il più bravo?

«No questo no, non sarebbe giusto nei confronti degli altri».

E almeno chi si è impegnato di più?

«In realtà tutti si sono impegnati moltissimo dall’inizio. Tutti hanno dimostrato grande carattere e tutti hanno avuto fiducia in me. Di questo sono felicissima. Poi capita che c’è chi lavora un po’ di rendita perché ha talento che sopperisce il lavoro e si impegna magari un filo meno. Ma tutti hanno messo cuore, anima e corpo».

Il suo preferito?

«Non c’è. Diciamo che in finale sono arrivati i più strutturati, sia dal punto di vista della personalità che della vocalità. E non crediate che sia tutto facile. Io ogni giovedì soffro moltissimo, mi viene il mal di pancia. Soffro con loro, soffro con l’eliminato perché voglio bene a tutti».

Rkomi come l’ha conosciuto?

«Abbiamo iniziato a lavorare insieme nel 2018. È una delle persone più vere che io conosca. È vero con me, è vero con il corista, è vero con chi va a prendere il caffè. Si preoccupa molto di essere quello giusto da seguire. Poi siamo andati in tour».

Per inseguire il suo sogno ha dovuto lasciare Sarroch.

«Sì, sono contenta di avere seguito il consiglio di mio padre. Sono venuta a Milano, mi sono diplomata in canto moderno e ho messo su un foglio che diceva che ero preparata. A casa torno spesso però, e non vedo l’ora di riabbracciare tutti a Natale».

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