"Mi piace pensare che questo sia un nuovo inizio”. 

Paolo Sorrentino alla Mostra del Cinema di Venezia presenta “E' stata la mano di Dio”, in uscita in cinema selezionati il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre 2021: un film intimo, autobiografico in cui ripercorre la sua adolescenza a Napoli e il dolore per la perdita dei suoi genitori a 16 anni. Una tragedia che lo portò a capire meglio cosa voleva fare da grande, ossia il cinema e trasferirsi a Roma.

"C'è voluto più coraggio a scriverlo che a farlo – racconta - perché poi sul set, anche se ci sono stati momenti emozionanti, ci sono le scelte e i problemi pratici che ti salvano e ti fanno superare quasi del tutto le paure. Mi sono deciso ora - prosegue il premio Oscar per La Grande Bellezza - forse perché ho l'età giusta, quella in cui si fanno i bilanci, ho fatto 50 anni, e tutto quell'amore vissuto e tutto quel dolore potevano essere declinati in un racconto cinematografico, mi sono sentito insomma abbastanza grande o maturo per affrontarlo. Io sono molto pauroso nella vita, al cinema invece accade il contrario, mi sembra di essere stato finora coraggioso, ma per questo film tutto era diverso: la priorità è stata non tradire quei sentimenti vissuti all'epoca dei fatti, fare un film semplice, essenziale e lasciar passare sentimenti ed emozioni".

Nel film Filippo Scotti è Fabietto, l'alter ego del regista, "con la stessa timidezza, inadeguatezza che ricordavo di avere da ragazzo". Toni Servillo e Teresa Saponangelo interpretano i suoi genitori, "non ci ha chiesto di essere fedeli ma di ricordarli come una coppia molto innamorata", spiega Servillo: "Me lo aveva promesso: 'quando troverò la giusta distanza' sarai mio padre in un film che prima o poi farò".

"E' stata la mano di Dio” cita la famosa mitica frase di Maradona per giustificarsi del gol argentino all'Inghilterra ai Mondiali '86 : "E' una bellissima emblematica metafora. E' un titolo che si riferisce al caso o al divino, io credo nel potere semi divino di Maradona", dice Sorrentino che da ragazzo proprio per vedere la partita del Napoli a Empoli non seguì i suoi genitori nell'abituale weekend in montagna a Roccaraso in cui morirono per una fuga di gas. "E' un mio grande rammarico non aver potuto far vedere il film a Diego, il mio primo desiderio era questo", spiega.

(Unioneonline/D)

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