Gli ingredienti sceneggiati da Tony Marchant per la serie Fox "Butterfly" sono a dir poco forti: c'è un bambino 11enne che si sente imprigionato in un corpo maschile, due genitori separati che devono rispondere alla sua richiesta di cambiare sesso, lo smarrimento della cerchia di familiari che ruota attorno ai tre protagonisti e il giudizio della comunità sociale in cui questi sono inseriti.

A equilibrare un tema così incandescente e disturbante, pensano la regia delicata e la bravura degli attori, in primis il piccolo protagonista Max/Maxine interpretato da Callum Booth-Ford.

Se da un lato lo spettatore si sente solidale con il bambino che è vittima di bullismo, isolamento e derisione, dall'altro si trova incredulo davanti alla possibilità che gli vengano somministrati procedimenti ormonali per aiutarlo nel passaggio di sesso.

Una serie che lo sceneggiatore pluripremiato Tony Marchenat ha definito "necessaria" per far conoscere il fenomeno dei transgender e il loro delicato percorso di trasformazione, ma che farà senz'altro discutere.

(Unioneonline/b.m.)
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