Berlinale: a “Disco Boy” del regista italiano Giacomo Abbruzzese l’Orso d’argento
Per il contributo artistico a Helene LouvartPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Va a “Disco Boy”, unico film italiano in concorso al festival di Berlino, l’Orso d’argento conquistato per il "contributo artistico" da Helene Louvart che ha diretto la fotografia.
«Dedico questo premio alla mia famiglia e agli amici che mi conoscono da sempre e che sanno quanto è stato lungo il percorso per arrivare fino a qui, ma lo dedico anche alla mia città Taranto, perché te la porti sempre dentro nel bene nel male», ha detto il regista 39enne Giacomo Abbruzzese.
La trama si svolge fra toni psichedelici, sciamanici, musica elettronica, con la discesa agli inferi e la redenzione di un migrante con sensi di colpa e che si identifica troppo con il nemico.
Girato tra Europa e Africa e con la colonna sonora firmata dalla star della musica elettronica Vitalic, il film racconta la storia di Alex (Franz Rogowski, UNDINE, FREAKS OUT), un giovane che fugge dalla Bielorussia insieme a un suo amico ed entra clandestinamente in Francia. È ormai un sans papier e così sposa l'inferno della legione straniera francese che dopo cinque anni gli garantisce la cittadinanza.
Nel delta del Niger, il guerrigliero Jomo combatte contro le compagnie petrolifere che minacciano la sopravvivenza del suo villaggio mentre sua sorella Udoka, nel frattempo, sogna di fuggire. È destino che la vita di queste tre persone si intrecceranno cambiando la loro vita.
«Credo sia piaciuta la messa in scena, l'aspetto visivo al servizio di un'idea dove si fa una sorta di viaggio interiore insieme a uno esterno, insomma un doppio viaggio. A questo si aggiunga che è un film di guerra anomalo», ha aggiunto il regista.
L’Orso d’oro è stato invece assegnato a “Sur l’Adamant” del francese Nicholas Philibert. Un documentario ambientato su una chiatta di legno sulla Senna, nel cuore di Parigi, dove ogni giorno si incontrano i suoi amabilissimi "matti", persone che soffrono di disagi psichici.
Il festival del cinema si è aperto con l'intervento in video del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Altri premi sono stati consegnati a Philippe Garrel, Orso d'Argento per la regia del "Le Grand Chariot". Alla piccola Sofia Otero, 8 anni, la più giovane vincitrice della storia della Berlinale, l'Orso d'Argento come migliore attrice per l'interpretazione in "20.000 species de abejas" della regista basca Estibaliz Urresola Solaguren. E a "Roter Himmel" del regista tedesco Christian Petzold, che ha ottenuto l'Orso d'Argento Gran premio della giuria.
L'Orso d'Argento alla miglior attrice non protagonista è andato all'austriaca Thea Ehre, per il film "The end of the night" del regista Christoph Hochhaeuser. Per la categoria cortometraggi, l'Orso d'Oro è andato alla pellicola francese "Les Chenilles" delle registe Michelle e Noel Kersewany. Mentre il premio documentario della Berlinale è per "El eco" della messicana Tatiana Huezo.
(Unioneonline/s.s.)