"Io ho un difetto, non riesco a mirare giusto. E quindi non potevo farlo da sola".

E' sconcertante il candore con cui Patrizia Reggiani ricostruisce il percorso mentale che 26 anni fa l'ha portata a organizzare l'omicidio del suo ex marito Maurizio Gucci. Tanto per cominciare ex, per lei, non lo era affatto. Era suo marito, e proprio riferendosi a lui con queste esatte parole cercava un sicario che "avesse il coraggio" di ucciderlo. Perché lei, figlia di una lavapiatti, arrivata a sposare l'erede di casa Gucci poteva tutto. Ma ammazzare no, non era nelle sue corde.

La storia dell'assassinio Gucci, avvenuto a Milano nel 1995, è un intreccio di elementi affascinanti e sinistri insieme: il contesto è la Milano da bere, il lusso sfrenato, il mondo della moda, l'amore e la passione. Ma nel mix ci sono anche gli istinti più bassi nell'animo della mandante di questo omicidio: gelosia, avidità, rancore. Vendetta.

IL FILM – Non stupisce che questa trama abbia stregato Hollywood, soprattutto dopo l'uscita del bestseller "The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed" scritto da Sara Gay Forden e pubblicato nel 2001. Nel 2006 ha cominciato a lavorare all'adattamento cinematografico Ridley Scott, regista da quattro candidature agli Oscar per "Thelma & Louise", "Il gladiatore", "Black Hawk Down - Black Hawk abbattuto" e "Sopravvissuto - The Martian".

Il progetto si è arenato per anni fino a quando nel 2020 Metro-Goldwyn-Mayer ha acquisito i diritti del film e i protagonisti hanno cominciato ad avere un volto: Lady Gaga quello della protagonista Lady Gucci, Patrizia Reggiani. Per la dinastia dei Gucci, Adam Driver nel ruolo di Maurizio, (un irriconoscibile) Jared Leto del cugino Paolo, Jeremy Irons del padre Rodolfo, Al Pacino dello zio Aldo.

Agli inizi di quest'anno sono partite le riprese, tutte girate in Italia: prima tappa Gressoney Saint Jean e Gressoney La Trinité, ai piedi del Monte Rosa. Quindi Milano, dal quadrilatero della moda a via Palestro, che ha visto gli ultimi istanti di vita di Maurizio Gucci. Dopo un passaggio sul Lago di Como, Roma.

La caccia ai vip in Italia ha scatenato fan e paparazzi, un vero sprazzo di glamour nei difficili mesi della pandemia. A maggio la lavorazione si è conclusa: il film uscirà il 24 novembre negli Stati Uniti, in Italia bisognerà aspettare il 16 dicembre.

Ma chi erano Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani?

LA DINASTIA GUCCI  – La "dynasty" della famiglia Gucci ha origine da Guccio Gucci, il fondatore nel 1921 di una piccola azienda di pelletteria artigianale di Firenze, antenata di quella che sarebbe diventata la famosa casa di moda che è oggi. Dopo la sua morte, prendono in mano l'azienda i figli Aldo e Rodolfo. Ma la loro convivenza professionale è difficilissima: non sono d'accordo su nulla, e i loro figli non aiutano. Su tutti Paolo, figlio di Aldo, e Maurizio, figlio di Rodolfo.

Ma la alterne fortune della famiglia Gucci sono solo lo scenario che fa da sfondo al delitto. La protagonista indiscussa è Patrizia Reggiani: socialite nata a Vignola, in Emilia-Romagna, da una umile famiglia, non ha mai conosciuto il padre biologico. A dodici anni viene adottata dal nuovo marito della madre, Ferdinando Reggiani, da cui prende il nome.

IL MATRIMONIO – Nel 1970 Patrizia incontra a una festa il suo futuro marito, Maurizio. Non sarà un colpo di fulmine, almeno per lei ("I suoi occhi sembravano quelli di un pesce lesso", racconta), ma dopo due anni, il 28 ottobre 1972, cede alle avance e lo sposa. Nessuno della famiglia Gucci partecipa alle nozze, considerando l'allora 24enne Patrizia una semplice arrampicatrice sociale.

E lei, che non ha mai negato di aspirare a una vita da sogno, entra dalla porta d'ingresso nello star system: viaggi in giro per il mondo, ville meravigliose, eventi esclusivi, soldi a palate. Diventa mamma di Alessandra e Allegra. "E' stato amore, un grande amore", ricorda Reggiani. Ma dopo tredici anni Maurizio, con grande sorpresa di Patrizia, decide di lasciarla. E' un colpo al suo orgoglio. Ma mai come quando Maurizio le dichiara di avere in mente di sposare una sua amica, Paola Franchi.

Da quel momento la "stizza", come la definisce Patrizia, si impossessa di lei, fino a divorarla.

Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani nel giorno del loro matrimonio (dai social)
Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani nel giorno del loro matrimonio (dai social)
Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani nel giorno del loro matrimonio (dai social)

IL DELITTO – Patrizia Reggiani comincia a pensare giorno e notte a come può vendicarsi di quell'uomo, nonostante il super mantenimento che le concede: "Dall'85 il dottor Gucci passava alla signora 200 milioni al mese, più 350 milioni in agosto per l'affitto di una barca", ricorda al processo Alda Rizzi, governante nella casa di Saint Moritz. "Arrivavano in contanti, li contavo io". Erano praticamente l'equivalente di un milione di euro all'anno eppure non bastavano per sostenere lo stile di vita di Patrizia, né tantomeno a farle mettere da parte il suo rancore per quell'abbandono che vedeva ancora come una profonda ingiustizia.

Nel 1994 si fa strada in lei l'idea di ucciderlo. "Andavo in giro dal salumaio a chiedere 'C'è qualcuno di voi che ha il coraggio di ammazzare mio marito o no?'", ha confessato nel documentario di Discovery+ "Lady Gucci. La storia di Patrizia Reggiani". Al suo avvocato Cosimo Auletta ha anche domandato cosa le sarebbe successo se avesse "fatto fuori" il marito. Nessuno capisce che è più seria che mai. Anzi, qualcuno sì.

Giuseppina Auriemma (nel film Salma Hayek) è una sensitiva, una "maga" originaria di Napoli che aveva conosciuto Patrizia Reggiani nel 1977. Sono molto amiche, Patrizia la riempie di regali e le confida quello che ha in testa. E così è lei a mettere in piedi quella che Lady Gucci chiama la "Banda Bassotti": il portinaio Ivano Savioni, il muratore Benedetto Ceraulo e il ristoratore Orazio Cicala.

Patrizia Reggiani (Ansa)
Patrizia Reggiani (Ansa)
Patrizia Reggiani (Ansa)

L’OMICIDIO – E' il 27 marzo del 1995 quando alle 8 di mattina il 46enne Maurizio Gucci lascia la casa di Corso Venezia 38 e raggiunge a piedi il portone di via Palestro 20 dove ha sede la sua società. Il portinaio Giuseppe Onorato lo vede arrivare, salire i primi gradini dell'atrio quando 4 pallottole esplose da uno sconosciuto (Ceraulo) lo raggiungono alle spalle, al gluteo e poi alla testa uccidendolo. Onorato vede il killer girarsi verso di lui e sparargli. E' convinto che morirà, e invece viene colpito solo di striscio a un braccio. Ceraulo corre, si infila nella Renault Clio che lo attende fuori (alla guida c'è Cicala) e si dà alla fuga.

Le indagini si concentrano per due anni sugli affari di Gucci, non sempre tutti alla luce del sole. Gli inquirenti scavano fin dove riescono ma non trovano nulla. Sono a un punto morto, finché arriva la soffiata decisiva. E' Ivano Savioni a tradirsi, vantandosi davanti a qualcuno che poi corre alla polizia di essere coinvolto nell'omicidio. A quel punto arrivare alla mandante e ai quattro coinvolti, è un gioco da ragazzi. Ma le prove schiaccianti ancora non ci sono e gli inquirenti devono ricorrere a una messinscena. Fanno sì che Savioni, che ancora chiedeva soldi a Patrizia Reggiani per aver portato a termine il compito di uccidere suo marito (nonostante avesse già ricevuto 600 milioni di lire) assoldi un infiltrato, in realtà un poliziotto spagnolo, per minacciarla. La verità viene a galla.

La notizia su L'Unione Sarda
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IL CARCERE – "So perché siete qui, per l'omicidio di mio marito". Patrizia Reggiani non oppone alcuna resistenza quando i carabinieri arrivano a casa sua. Raccoglie le sue cose, non proprio le prime che si trova sotto mano: costosissimi anelli, collane e orecchini, si infila la pelliccia et voilà, è pronta. "I miei gioielli e la mia pelliccia vanno dove vado io", risponde agli agenti attoniti.

Per 17 anni resta rinchiusa nel carcere di San Vittore, "Victor's Residence", come lo chiama lei. Perché l'esperienza della prigione è tutt'altro che traumatica per Lady Gucci: può finalmente dormire quanto vuole, curare le sue piante e il suo furetto. Sta talmente bene che non se ne vuole andare più. E anche quando potrebbe ottenere la semilibertà vi rinuncia, perché in tutta la sua vita non ha mai lavorato e non ha intenzione di cominciare.

Oggi Patrizia Reggiani è una donna libera, ha pagato il suo debito con la giustizia e vive a Milano. Non ha alcun rapporto con le figlie, che hanno rotto con lei dopo una durissima battaglia legale sul suo mantenimento. Con Lady Gaga non ha avuto contatti e un po' ci è rimasta male. "Ogni bravo attore deve prima conoscere dal vivo il personaggio che va a interpretare", ha detto. "Nessuno mi avrebbe dovuto dire chi era Patrizia Gucci. Nemmeno Patrizia Gucci", si è difesa Lady Gaga. E forse, se la realtà supera abbondantemente l'immaginazione, ha ragione lei.

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