Un uomo solare, semplice e forte, e un autore, un poeta, un regista, un cantante dalla travolgente forza interpretativa: Domenico Modugno avrebbe compiuto oggi, 9 gennaio, 90 anni. E seppur dalla sua morte, il 6 agosto 1994, di anni ne sono passati ormai oltre 20, Mister Volare continua a rappresentare un mito indiscusso, oltre che un punto di riferimento per la musica, e non solo italiana.

Attore dotato a tal punto da vincere un concorso per dilettanti che gli permette il difficile ingresso al Centro Sperimentale di Cinematografia, ottiene una prima e piccola parte nel celebre "I pompieri di Viggiù", nel 1949. Nel film "Carica eroica", del 1952, canta per la prima volta davanti ad una telecamera. Poi la trasmissione radiofonica "Amuri….Amuri", con l'allora fidanzata Franca Gandolfi, che gli apre le porte di una straordinaria carriera.

È del 1958 il trionfo a Sanremo di "Nel blu dipinto di blu", ribattezzata da tutti "Volare". Uno strepitoso successo con oltre 800mila copie vendute e che gli farà vincere tre Grammy e i titoli di disco dell'anno, canzone dell'anno e interprete dell'anno.

Sull'onda dello strepitoso successo seguirà una fortunata tournée americana, che attraverso gli Stati Uniti e l'America Latina lo consacra al mondo.

Poi la partecipazione a Sanremo con la canzone "Piove", conosciuta da tutti per il suo orecchiabile ritornello "Ciao ciao bambina", in un nuovo ed indiscusso trionfo.

Con 230 canzoni incise, 38 film interpretati, spettacoli teatrali e conduzione di trasmissioni televisive Modugno è stato fra i più prolifici artisti musicali italiani, capaci di un successo planetario pur senza mai aver inciso alcuna canzone in inglese.

Per lui anche l'affetto smisurato del pubblico, che lo accompagna fino agli ultimi istanti di vita e dopo l'ictus che lo colpisce nel 1984.

Un personaggio destinato ad entrare fra i "grandissimi" di tutti i tempi, e che l'impressionante numero di omaggi dopo la morte ne è evidente testimonianza: da Mina a Roberto Murolo, da De André ai Negramaro, sino alla fiction con Beppe Fiorello. Per ricordare e rendere imperitura memoria a chi è stato, e sarà sempre, "Na cosa grande".

(Unioneonline/v.l.)
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