C’è anche la Sardegna nelle pellicole premiate alla 67esima edizione dei David di Donatello. “Ariaferma”, l'ultimo film del regista Leonardo di Costanzo girato interamente nell’Isola, si aggiudica infatti la statuetta per il miglior protagonista, Silvio Orlando, e per la miglior sceneggiatura, firmata con Bruno Oliviero e Valia Santella.

A fare incetta di premi nella rassegna dedicata al cinema italiano è stato però, ancora una volta, Paolo Sorrentino, che con il suo "È stata la mano di Dio" si è aggiudicato i riconoscimenti per Miglior regia, Miglior film, Giovani, Miglior fotografia con Daria D'Antonio. Alla sua attrice Teresa Saponangelo è andato il premio di Miglior interprete non protagonista.

Sei statuette anche al fantasy “Freaks out” di Mainetti. Migliore attrice protagonista Swamy Rotolo in “A Chiara”. 

“ARIAFERMA” – Quanto al film “Ariaferma”, che ai David era in corsa con 11 candidature, è stato ideato e girato interamente in Sardegna, in particolare a Sassari, all'interno del vecchio carcere di San Sebastiano, ormai chiuso, in periodo di lockdown. Uno spazio reale e simbolico diventa l'immaginario carcere di Mortana, penitenziario di massima sicurezza in degrado e del tutto inospitale. "Una storia liberamente ispirata dal Codice Barbaricino e dalle leggi dell'onore che nella nostra Isola tanto peso hanno avuto nella definizione della identità delle nostre comunità", spiega Gianluca Aste, presidente della Sardegna Film Commission che ha supportato la produzione.

Nel cast accanto a Silvio Orlando e Toni Servillo, per la prima volta protagonisti insieme in un film, e Fabrizio Ferracane, anche Salvatore Striano, Roberto De Francesco, Pietro Giuliano, Nicola Sechi, Leonardo Capuano, Antonio Buil Pueyo, Giovanni Vastarella, Francesca Ventriglia. "Ariaferma non è un film sulle condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull'assurdità del carcere", le parole del regista.

(Unioneonline/v.l.)

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