Il teatro di periferia resiste. Anche in Marmilla. E anche a Mogoro grazie al gruppo di Teatro Tragodia, che sta vivendo settimane di debutti e nuove rassegne.

Ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica la prima dello spettacolo "Istòs" nel teatro de "La Fabbrica delle Gazzose", coprodotto con l'Effimero Meraviglioso. Opera che nei prossimi mesi racconterà la nascita della tessitura in Sardegna in maniera anche emozionale e immaginifica, poi a Londra e Hannover. Inoltre ha preso il via la nuova edizione della rassegna "Ultimo Teatro" con compagnie da tutta l'Isola sino a metà novembre. "Perché il nostro teatro è anche una scommessa di cultura per la nostra zona interna", ha detto Virginia Garau, mente e motore di Tragodia, "resistere significa dare ancora una speranza di crescita culturale e sociale a questo territorio".

ISTOS - Sul palco ci sono Luna, sole e stella, tre sorelle che da bambine diventano donne e diffondono l'arte del lavoro al telaio in Sardegna. Ma ancora prima la loro madre. Il suo parto coincide con la morte dello sposo. Perché morte e nascita si intrecciano nello spettacolo diretto magistralmente da Maria Assunta Calvisi. Nel parto gomitoli che si trasformano in tre donne, le tre sorelle: prima bambine, poi giovani, sino a donne mature. E quando si uniscono anche materialmente al telaio e diventano un tutt'uno con esso, allora anche l'arte della tessitura è matura e pronta a diffondersi in tutta la Sardegna.

"Non abbiamo scelto un telaio fisico in scena, ma un telaio immaginifico, che cresce piano piano, come lo stesso spettacolo", ha sottolineato la regista.

Il pubblico prima si immagina il telaio in scena. Ci sono solo alcuni pali di legno. Poi le tre sorelle e la mamma tessono, al ritmo di una frase, che quasi diventa un tormentone: "Tessiamo, sorelle tessiamo". E anche allo spettatore tocca elaborare da solo il messaggio lasciato da "Istòs". "Perché noi non ci siamo proposti di lasciare nessun messaggio", ha concluso la regista, "ognuno può portare a casa emozioni, sensazioni, pensieri e concetti, secondo il proprio gusto".

Insieme alle quattro donne, in scena anche la figura misteriosa di un cervo, che nel finale scandisce il ritmo del telaio oramai reale. Testo di Virginia Garau, ispirato al racconto "Il cervo in ascolto" di Salvatore Cambosu. Sotto i riflettori le attrici Rossella Faa, Giulia Giglio, Daniela Melis e Carmen Porcu, il cervo alias Massimo Perra, costumi di Caterina Peddis, luci e supporto tecnico di Giuseppe Onnis e Federico Floris, penna grafica di Carol Rollo.

"Lo spettacolo, grazie al progetto Memory Wefts, farà conoscere la tessitura sarda a gennaio a Londra e Hannover", ha annunciato la Garau, "da mogorese, paese della tessitura in Sardegna, ho voluto raccontare quest'arte, che rispecchia le mie origini e quelle della mia comunità".

Le nuove date di Istòs in Sardegna: 4 ottobre a Sassari, 8 novembre a Nuoro, 24 novembre a Monserrato, 30 novembre a Sinnai, 27 dicembre a Cagliari e l'1 febbraio il ritorno a Mogoro.

LA RASSEGNA - Intanto è in pieno svolgimento la nuova edizione della rassegna di Tragodia "Ultimo Teatro" nei luoghi della fiera del tappeto, in piazza Martiri delle Libertà. Domenica alle 19 è in programma i Figli d'Arte Medas in "Furore", il 6 ottobre alla stessa ora l'Effimero Meraviglioso con "Anche oggi mi sento proprio bene", il 13 ottobre i Barbariciridicoli in "Sa Tzuccada de s'Ummu", il 20 ottobre il Crogiuolo con "Manifattura Tabacchi. Storie di lavoro al femminile". Ancora il 3 novembre "Campioni d'Italia" dei Figli d'Arte Medas, il 10 novembre "Come nastro di porpora" di Actores Alidos e infine il 17 novembre i padroni di casa, Teatro Tragodia, con "Estrogenia 2.0".
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