Dopo la scadenza dell’embargo sulle recensioni di “A Complete Unknown”, finalmente possiamo dire di più sull’esperienza che ci aspetta. Con l’uscita italiana fissata al 23 gennaio, il biopic diretto da James Mangold - anche ricordato per aver sostituito Steven Spielberg nella saga di Indiana Jones con l’ultimo “Indiana Jones e il Quadrante del Destino” - ripercorrerà la vita del leggendario cantautore americano Bob Dylan; soffermandosi in particolare sugli anni giovanili, quando ancora alle prime armi il rivoluzionario autore di musica folk si fece strada tra i palchi di New York.

Ulteriori dettagli sulla trama si possono cogliere dalla sinossi ufficiale: «Ambientato nell'influente scena musicale newyorkese dei primi anni '60, il film segue la fulminea ascesa del diciannovenne musicista del Minnesota Bob Dylan (Chalamet), che da cantante folk raggiunge le sale da concerto e le vette delle classifiche - le sue canzoni e la sua mistica diventano una sensazione mondiale - e culmina nella sua rivoluzionaria esibizione di rock and roll elettrico al Newport Folk Festival nel 1965».

Al fianco del director ha collaborato nel ruolo di protagonista il talentoso Timothée Chalamet, sempre più sulla cresta dell’onda dopo l’impressionante “Dune - Parte Due”. Stando alle prime recensioni apparse sul sito Rotten Tomatoes, attestate per il momento intorno al 77% di giudizi positivi, la star dimostra di aver conquistato tutti con una fedele immedesimazione e, non meno, per le sue insospettabili abilità canore.

Proprio sulla scelta d’interpretare le canzoni originali dal vivo, ha dichiarato alla stampa in occasione del debutto: «Quando è arrivato il momento di farlo, è stato semplicemente migliore farlo dal vivo e sembrava più vissuto e autentico. Ha causato un po' di panico sul set, ma ne valeva la pena. Ed Edward Norton è stato in un certo senso chi mi ha portato sulla cattiva strada dicendo: fallo dal vivo. Sei meglio dal vivo!».

Ancora più sorprendente è stato il commento rilasciato su X da parte di Bob Dylan, strappando una regola alla sua nota riservatezza per sostenere l’uscita del film ed elogiare le qualità dell’attore: «C’è un film su di me che uscirà a breve, intitolato A Complete Unknown (che titolo!). Timothée Chalamet è il protagonista. Timmy è un attore brillante, quindi sono sicuro che sarà assolutamente credibile nei miei panni. O un me più giovane. O un altro me stesso. Il film è tratto da Dylan Goes Electric di Elijah Wald, un libro uscito nel 2015. È un fantastico racconto degli eventi dei primi anni '60 che hanno portato al fiasco di Newport. Dopo aver visto il film leggete il libro».

Senza farsi attendere troppo, Chalamet ha ringraziato Dylan con una replica sui social, piena di tutta la più sentita ammirazione:«“Sono sconvolto. Sono così grato. Grazie Bob».

Insieme al giovane divo troveremo un validissimo cast d’interpreti femminili, come Elle Fanning nel ruolo di Sylvie Russo e Monica Barbaro - apprezzata di recente per il lavoro compiuto in “Top Gun: Maverick” - nei panni della cantautrice Joan Baez. Proprio quest’ultima, ha raccontato in un’un intervista rilasciata a Variety della gioia provata dopo aver ricevuto la parte, confessando tra l’altro la propria ossessione per la musicista newyorkese. Ricordando il provino ottenuto in piena crisi pandemica a marzo del 2020, ha rivelato: «Ero ossessionata da Joan Baez ma non mi ero preparata troppo, non era ancora il mio lavoro e dovevo proteggermi emotivamente».

Dopo aver ricevuto la conferma per il ruolo nel 2023 da parte di Mangold, l’attrice non ha più saputo trattenere l’entusiasmo: «Mi sono bloccata, sono caduta a terra e ho pianto. È stato un momento che ha cambiato la mia vita. Ho ancora uno screenshot di quell'email».

Per prepararsi alle riprese, la Barbaro ha deciso inoltre di fissare un incontro telefonico con la Baez, organizzandosi in maniera del tutto autonoma senza interpellare il regista o la produzione: «Non ero sicura che fosse opportuno contattarla personalmente. Ho deciso di aggirare un po' la produzione e ho chiesto ai miei agenti. Lei ha accettato e abbiamo fissato un appuntamento. È stato fatto in modo professionale ma un po' furtivo». E sullo scambio avvenuto durante la conversazione, ha confessato: «Quando abbiamo parlato al telefono, le dicevo che mi sarei rimessa alla sua opinione. Lei ha risposto dichiarando di trovarsi semplicemente in giardino, seduta fuori a guardare gli uccelli. Ed era chiaramente non coinvolta emotivamente con quello che diciamo di lei, questo film non la definisce».

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